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lunedì 22 ottobre 2007

La Ferrari, con giallo finale, sul tetto del mondo

Trionfo Ferrari e mondiale a Kimi Raikkonen
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La vittoria della giustizia. La Ferrari vince il Gp del Brasile con una doppietta e si aggiudica il titolo mondiale piloti con Kimi Raikkonen dopo aver già vinto quello costruttori. L’ultimo Gp della stagione è stato emozionante ed è successo l’imprevedibile. Hamilton parte male e rischia di uscire di pista, riparte 12mo ma poi ha un problema di computer e scivola al 18mo posto. Le Rosse sono regolari, mentre Alonso non riesce a fare meglio del terzo posto. A tre quarti di gara Raikkonen passa Massa, Hamilton fa un gran recupero ma è solo settimo. E poi c’è spazio solo per il trionfo prima della notizia della possibile squalifica di Bmw e Williams che avrebbe dato il titolo ad Hamilton.
IL TITOLO
C’era un solo modo per la Ferrari per vincere il titolo piloti: Kimi Raikkonen primo, Fernando Alonso terzo, Lewis Hamilton sesto. I primi due sono finiti primi e terzo, Hamilton settimo. Classifica finale: Raikkonen 110 punti, Hamilton 109, Alonso 109. Le Rosse di Maranello si aggiudicano un titolo che a metà stagione sembrava irraggiungibile. Un titolo che sa di giustizia, dopo le note vicende dello spionaggio della McLaren a danno della Ferrari e le discutibili decisioni della Federazione internazionale che fino all’ultimo non hanno penalizzato Hamilton autore di evidenti scorrettezze durante il campionato. Comunque onore ad Hamilton: un debuttante ha rischiato sino agli ultimi giri di vincere il mondiale per la prima volta nella storia della Formula Uno. Sarà il campione del futuro.
LA GARA
Massa in pole, al suo fianco Hamilton, dietro Raikkonen e Alonso. Le Ferrrari partono benissimo e chiudono Hamilton alla prima curva. Lewis rischia di toccarsi con il suo compagno di squadra Alonso e deve allargare alla seconda curva: finisce quasi fuori e ritorna in pista al dodicesimo posto. Riprende con rabbia, ma il suo campionato si decide all’ottavo giro. All’uscita della curva dei box, la sua auto rallenta inspiegabilmente. Forse non entra una marcia, più probabilmente va in tilt il sistema computerizzato. L’inglese riesce a restare calmo e a resettare il tutto, ma cade in 18ma posizione. Le due Ferrari marciano invece come su due binari, con Massa primo e Raikkonen secondo, Alonso rimane terzo e sarebbe campione del mondo. Hamilton inizia una grande rimonta pur con una strategia di tre soste ai box, ma non riesce a salire oltre la settima posizione, che gli assicura due punti. A tre quarti di gara, Massa esce lungo da una curva e perde i circa tre secondi di vantaggio che aveva su Raikkonen e dopo il pit-stop il finlandese lo sorpassa e corre sicuro verso la vittoria nel Gp e nel campionato mondiale. Alla fine è il trionfo Ferrari, con le McLaren che vedono sfuggire un titolo che si sentivano già in tasca. Ma non si dimentichi che Raikkonen con sei successi è il pilota che quest’anno ha vinto più Gp di tutti.
RAIKKONEN
«Ora festeggerò per un mese», sono state le prime parole del neocampione del mondo, il terzo pilota a vincere l’iride della Formula Uno per la Finlandia dopo Keke Rosberg e Mika Hakkinen. «Ho sempre creduto alla rimonta, ho sempre pensato che potevo fare meglio di tutti gli altri. Abbiamo lavorato sodo e non abbiamo mollato la presa. Abbiamo fatto bene».
ALONSO
«Kimi ha fatto un buon campionato, con alti e bassi come tutti gli altri concorrenti, e oggi ha fatto un ottimo lavoro, lo meritava», ha detto sportivamente Fernando Alonso, il bicampione del mondo uscente. «Sapevo che la gara sarebbe stata difficile perché la Ferrari avrebbe potuto prendere la prima e la seconda posizione. Io non sono riuscito a tenere il passo e ho aspettato che succedesse qualcosa a loro, ma hanno gestito bene la situazione dei pneumatici e alla fine non è successo nulla. Abbiamo dimostrato di avere un’ottima monoposto e conserverò sempre grandi ricordi da questa stagione e dalle vittorie che ho ottenuto».
MASSA
«Sono felice per la squadra e per Kimi», ha detto Felipe Massa. «È un titolo meritato per una squadra che ha sempre lavorato sodo anche nei momenti più difficili. Questa è una squadra che ha sempre avuto grande fiducia nei miei confronti e spero di averla ricambiata. Un giorno spero di poter vincere io con con la Ferrari. Purtroppo non ero qui per vincere il titolo di campione, mi sarebbe comunque piaciuto arrivare primo nel Gran Premio. Ma sono contento ugualmente».HAMILTON
Lewis Hamilton «non è sconvolto». Lo ha reso noto suo padre Anthony. «È solo una gara. Per lui era un sogno vincere il mondiale al debutto, ma sono felice che sia arrivato secondo, per ciò che ha fatto in questa stagione. Ha fatto del suo meglio, tutto ciò che poteva fare». (corriere.it)
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Era scritto, Kimi Raikkonen è campione del mondo, la Ferrari riconquista il titolo iridato dopo tre stagioni. Il clamoroso verdetto è stato sancito dal GP del Brasile che ha chiuso un indimenticabile 2007, l’anno che sarà ricordato per la Spy Story McLaren-Ferrari, l’esplosione di una nuova stella, Lewis Hamilton e il trionfo in rimonta di un finlandese di ghiaccio che è diventato campione al primo anno di Ferrari.
IMPRENDIBILI
Onore a Kimi Raikkonen, vincitore a Interlagos davanti a Felipe Massa per una strepitosa doppietta delle F2007, letteralmente imprendibili proprio quando serviva, nell’ultimo e decisivo GP dell’anno. Fernando Alonso ha chiuso terzo, Lewis Hamilton settimo: Kimi li ha scavalcati per un solo punto.
VELENI
Un trionfo Ferrari incredibile e meritato che cancella una stagione piena di veleni tra Maranello e i rivali di Woking. Che cancella quella sentenza a metà che ha punito la McLaren ma non i piloti. Che cancella soprattutto i tanti errori con cui la Ferrari ha rischiato di gettare al vento questo titolo. La Spy Story ha innegabilmente avvantaggiato la McLaren, ma ai box del Cavallino e in pista gli sbagli erano stati troppi, specie guardando il potenziale altissimo della F2007. Il pregio più grande è stato però crederci fino alla fine. E la vittoria alla fine è arrivata. Rocambolesca, ma è arrivata.
DISPERATA
La gara è andata come doveva andare. Le Ferrari hanno preso la testa con Massa e Kimi. Dietro Hamilton si è praticamente suicidato sbagliando dopo poche curve. Lewis (inesperienza? sfortuna?) è rientrato sesto ma dopo pochi giri si è ritrovato con la McLaren ammutolita col cambio inceppato. La sua macchina è poi ripartita ma dalla 18ª posizione la rimonta al quinto posto, quello che gli serviva, è stata tanto generosa quanto disperata. Alonso, terzo, è rimasto virtuale campione fino al secondo pit stop della gara, quando Raikkonen è rientrato in pista davanti a Massa, la situazione di punteggio che serviva. Raikkonen 110, Alonso e Hamilton 109. Era scritto.
BMW e WILLIAMS NESSUNA PENALITA’
Il titolo mondiale di Kimi Raikkonen è rimasto sub judice per alcune ore. Le due Bmw Sauber e le due Williams sono state a lungo sotto inchiesta poiché al termine delle verifiche tecniche post gara il campione di benzina prelevato era risultato non conforme al regolamento. Lo ha confermato anche Stefano Domenicali, direttore tecnico della Ferrari il quale ha detto: "Fa parte di questa stagione, particolare e ricca di colpi di scena. Aspettiamo le verifiche per festeggiare. Non riusciamo a finire le gare anche quando sono concluse". In gara i due piloti Bmw, Kubica e Heidfeld si erano piazzati rispettivamente al quinto e sesto posto, mentre Rosberg della Williams aveva concluso al quarto posto.
La Fia aveva ufficializzato, con un comunicato, l'apertura di un'inchiesta su quattro vetture del GP del Brasile, le due Bmw Sauber e le due Williams, indicando che la temperatura del carburante era risultata inferiore di più di "dieci gradi rispetto alla temperatura ambiente". In particolare, la benzina della Bmw di Heidfeld avrebbe fatto segnare 24 e 25 gradi ai due pit stop contro i 37 gradi della temperatura ambiente, e quella di Kubica prima 23 e poi 24 gradi. Il regolamento vieta benzina troppo fredda, perché questo migliora il rendimento dei motori. In caso di squalifica dei tre piloti, Lewis Hamilton sarebbe passato al quarto posto e con i tre punti in più sarebbe diventato campione del mondo. Invece, nella notte italiana è arrivata l'ufficializzazione (a meno di ricorsi, comunque consentiti dal regolamento) della classifica definita in pista a Interlagos. I giudici hanno deciso di non infliggere alcuna sanzione ai team coinvolti, confermando indirettamente il trionfo del finlandese della Ferrari nel mondiale piloti. (gazzetta.it)
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RESOCONTO DEL GIALLO FINALE
Per quasi quattro ore Kimi Raikkonen ha tremato freddo: il suo titolo mondiale sembrava sfuggirgli di mano dopo averlo vinto in pista. La Fia (Federazione automobilistica mondiale) aveva infatti aperto un'inchiesta sul carburante delle due Bmw guidate da Robert Kubica (quinto) e Nick Heidfeld (sesto), e le due Williams di Nico Rosberg (quarto) e Kazuki Nakajima.
RON DENNIS LA SPIA
Secondo il sito online della tv brasiliana Globo, è stato il patron della McLaren, Ron Dennis, ad avvertire i commissari della presunta irregolarità delle auto sotto esame: una mossa disperata per stravolgere il risultato del mondiale dopo la punizione che aveva subito la sua scuderia per lo spionaggio nei confronti della Ferrari.
MINACCIA DIMISSIONI
Fonti informate hanno detto a Globo.com che i commissari avrebbero minacciato le dimissioni di massa se il risultato della corsa fosse stato alterato e la vittoria del mondiale fosse stata assegnata a Lewis Hamilton.
RAIKKONEN CAMPIONE
Perciò i commissari dopo una lunga discussione, hanno lasciato immutata la classifica del Gp del Brasile che assegna a Raikkonen il titolo mondiale.
VERIFICHE
Tutto è nato dalle temperature delle benzine registrate automaticamente durante i pit stop di Kubica, Heidfeld e Rosberg, che sarebbero state di 2-4 gradi inferiori al mimino ammesso di 10 gradi in meno rispetto alla temperatura ambiente, che al momento della sosta ai box era di 37 gradi. Il regolamento vieta benzina troppo fredda perché migliora il rendimento del carburante. Se i piloti fossero stati squalificati, Hamilton da settimo sarebbe passato quarto e avrebbe guadagnato i punti necessari per conquistare il titolo. Secondo voci non ufficiali dapprima circolate, i punti sarebbero però stati tolti solo ai costruttori e non ai piloti. Quindi in questo caso la classifica piloti non sarebbe cambiata e Raikkonen sarebbe stato, finalmente, campione. «Dobbiamo aspettare la conclusione delle verifiche», aveva spiegato Stefano Domenicali, direttore sportivo della Ferrari. «Non possiamo dire altro. In questa stagione va così». Invece, nessuna penalità nemmeno per i costruttori.
RICORSO MCLAREN
Il titolo, in realtà, resta in bilico. La McLaren-Mercedes ha infatti presentato ricorso contro la decisione della Fia di non sanzionare Bmw e Williams. Lo ha annunciato la Federazione internazionale. Il titolo di Raikkonen, in altre parole, potrebbe ancora essere messo in forse dalla Corte d’appello internazionale della Fia che si riunirà per esaminare il caso. La data non è stata ancora fissata.
ALONSO: «NON SAREBBE GIUSTO»
All’idea del titolo ad Hamilton a tavolino si era ribellato il suo compagno di squadra: Fernando Alonso. «Non sarebbe giusto. Una vittoria di Hamilton a tavolino mi farebbe cadere la faccia per la vergogna», ha affermato Alonso a una rete televisiva spagnola. «Il campione del mondo deve essere chi ha fatto più punti. Se danno il titolo a tavolino ad Hamilton sarà la fine di questo sport».
TEMPERATURA
«C’è un regolamento e va rispettato: se lo rispettano alla lettera, esiste il rischio di squalifica. Sabato per esempio Hamilton non lo ha rispettato, e non c’è stata un’applicazione letterale», aveva detto Luca Baldisserri, responsabile Ferrari delle operazioni in pista. «Qualcosa di strano è successo prima della gara», aveva aggiunto Baldisseri. « Nell'ora prima della partenza la temperatura ambiente si è alzata all'improvviso da 30 a 35 gradi. Noi abbiamo stabilizzato il sensore della benzina sulla soglia dei 10 gradi sotto la temperatura; altri invece probabilmente hanno avuto problemi. Però pochi gradi di differenza, però, non inficiano il risultato sportivo».
PRECEDENTE
C’è un precedente: il 26 marzo 1995, proprio sul circuito di Interlagos nel Gp d’apertura della stagione, non furono assegnati i punti alla Benetton Renault e alla Williams perché fu riscontrato che la benzina utilizzata durante la gara non era conforme al campione depositato una settimana prima della partenza alla Fia a Parigi, anche se nell’occasione non si trattava di un problema di temperatura. In quel caso comunque non furono penalizzati i piloti. (corriere.it)
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MONTEZEMOLO
A Maranello intanto si celebra la doppia vittoria, costruttori e piloti, conquistata in una stagione travagliata e incredibile. «Direi una bugia se avessi creduto veramente ad una vittoria in questo modo, ci speravo. Ero convinto che avremmo vinto la gara. La forza della Ferrari è stata quella di non mollare mai. Dietro a qualunque grande prodotto o impresa sportiva ci sono persone meravigliose, il merito va agli uomini e alle donne Ferrari. Il merito è loro, abbiamo persone straordinarie», ha infatti detto il presidente, Luca Cordero di Montezemolo, a “Radio Anch’io”.
«Su otto anni abbiamo vinto 6 mondiali piloti e 7 mondiali costruttori e lo abbiamo fatto contro le migliori aziende costruttrici di auto del mondo. La differenza tra noi e la McLaren è che noi siamo una squadra che all’ultima gara ha visto i piloti aiutarsi e che nei momenti più difficili è ancora più unita. Alonso e Hamilton non hanno avuto gli stessi comportamenti di Raikkonen e Massa. Anche nell’ultima gara c’è stata una bellissima dimostrazione di superiorità tecnica. Ha trionfato anche lo sport: di fronte a tanti veleni e a tanta slealtà, c’è stata una giustizia sportiva che ha prevalso, senza esagerare è anche questo è un argomento di riflessione».
«Siamo a dei livelli talmente minimi di differenza che si gioca tutto sui centesimi di secondo e certi dati tecnici si sono rivelati decisivi per alcune macchine -ha agigunto Montezemolo in merito alla vincenda dell'inchiesta su Bmw e Williams, e sul ricordo McLaren-. Quanto avvenuto ieri sera mi è sembrato un ulteriore e inutile stress per tutti, tenendo conto che il regolamento prevede che anche se qualche macchina poteva essere squalificata non significava ridare punti ad altri o penalizzare i piloti».
MICHAEL SCHUMACHER
«Un finale incredibile, peccato non essere lì a festeggiare», è stato il commento di Michael Schumacher, che si è goduto il trionfo della Ferrari e di Kimi Raikkonen dal divano del suo salotto. «Mi è dispiaciuto non essere in Brasile, avrei voluto festeggiare con tutti i ragazzi. Lo faremo presto, non vedo l’ora», dice Schumi dal suo sito ufficiale. «E' stato un epilogo incredibile. Ho provato un’enorme emozione quando Kimi e Felipe hanno tagliato il traguardo, è stata una grossa gioia. Io ci ho sempre creduto, bisogna continuare a lottare anche quando le possibilità sono minime. Certo, nessuno credeva che potesse accadere una cosa del genere».

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