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IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

lunedì 21 dicembre 2009

Buon Natale e Felice Anno 2010

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Cari Colleghi, Amici, Collaboratori, Lettori,
Siamo alla vigilia delle festività natalizie ed alle porte di un nuovo anno. Momenti di gioia, ma anche di riflessione per tutti.
Ritornano sotto i nostri occhi le immagini degli eventi appena trascorsi, ma è tempo di pensare ai giorni futuri.
Il vero auspicio è che questi momenti servano a ridare a tutte le cose la giusta importanza ed il vero valore.
Lo spirito natalizio rinnovi la nostra fede, dia pace al nostro animo e ci accompagni a ritrovare speranza e serenità.
L’anno nuovo sia portatore di vittorie, benessere e prosperità, per tutti noi, per le nostre famiglie e per il nostro Paese.
Auguri vivissimi per il Santo Natale e per il Nuovo Anno 2010.
Silvana e Michele Moceri

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Dieci anni fa, con l’anno del Signore 2000 d.c., finiva il ventesimo secolo ed il secondo millennio dell’era cristiana. Ricordo quando, ancora bambino, mi sedevo con mio padre davanti al Circolo Dopolavoro del mio Paese e spesso la conversazione cadeva su quello che sarebbe accaduto in questi giorni. Chi avrà la fortuna di arrivarci, diceva sempre qualcuno, vedrà cose inimmaginabili..... e si accingeva a dipingere uno scenario da racconto di fantascienza. Io ascoltavo e facevo qualche breve calcolo per vedere con quanti anni mi sarei ritrovato. Pensavo fra di me che sarei stato ancora in grado di assaporare tutte le fantasie che in quel tempo si raccontavano. Un vecchietto sentenziava: “L’uomo in quei giorni sarà arrivato nella coppola del padreterno” ...... Era una forma questa per figuratamente spiegare che l’uomo sarebbe arrivato sulla Luna. Tutti ascoltavano allibiti quelle profezie, e qualcuno, dentro di se, pensava che erano discorsi blasfemi. Poi l’uomo sulla Luna ci arrivò veramente, e le profezie, argomentate al Dopolavoro, erano già balzate in avanti, su altri argomenti che allora nati nell’inventiva popolare, oggi sono realtà superate. Resta il fascino dell’ignoto, della cosa misteriosa che domani sarà la verità realizzata, ma che oggi è una continua ricerca nel timore e nella prudenza cristiana. Questa continua ricerca in avanti, dopo venti secoli di storia cristiana, si confonde con la ricerca dell’uomo delle sue origini, del suo scopo, della sua missione, cioè con la ricerca di se stesso. La gente continua a sedersi davanti al Dopolavoro ed anche se i discorsi di oggi sono meno affascinanti e forse destano meno curiosità, per l’aria di sufficienza che ormai tutti si danno, in effetti l’alone di mistero, nel sottofondo rimane, perché è il sale che addolcisce il sapore della vita. Restano i ricordi dei momenti più belli, e permangono alcune cose che ripetendosi nel tempo, si assaporano come tutte le cose belle ed antiche. Resta la tradizione del Presepio ed anche quella dell’albero di Natale. Resta la tradizione del pranzo natalizio e del cenone di capodanno. Resta la tradizione dei regali, e resta il profumo che sprigiona solo negli ultimi giorni del mese di dicembre. Resta la tradizione della riunione della famiglia e resta la tradizione della riappacificazione e della pace. E’ proprio vero! Sono passati venti secoli dalla nascita di Cristo, ed i valori, nella loro essenza sono rimasti immutati. L’uomo rivive la pace e continua a cercare se stesso. Auguri miei cari e fraterni amici. Lo spirito natalizio rinnovi la nostra fede, dia pace al nostro animo e ci accompagni a ritrovarci nella speranza e nella giustizia divina. Michele Moceri.

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