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IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

martedì 1 dicembre 2009

Il Punto dell'On. Marco Zacchera del PdL

n. 299 del 29.11.2009
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STORIE DI MAFIA E DI PENTITI
Chi è da tempo lettore de IL PUNTO sa che non sono mai stato tenero con Berlusconi cui imputo grandi intuizioni, ma anche – a volte – passi falsi e gaffes clamorose. Credo però che su questa questione della giustizia si sia perso il senso della misura.
Se – come tutto lascia pensare – alcuni pentiti di mafia ritroveranno improvvisamente la memoria e sosterranno che in qualche modo Berlusconi nel 1993 fosse collegato alla mafia e - sulla base di queste dichiarazioni - alcuni magistrati porteranno ad una sorta di blocco dei beni e dell’attività politica del premier, nulla mi toglierà dalla testa che tutto ciò non sia che una voluta mascalzonata politica. In altre parole che alcuni settori della magistratura compiano di fatto azioni politiche che non c'entrano nulla con i loro compiti istituzionali. Perfino il Presidente Napolitano ha capito questo aspetto e lo confermano le sue dichiarazioni molto chiare e preoccupate espresse nei giorni scorsi.
Daltronde il fascicolo 6031/94 (avete letto bene: del 1994!) è già stato archiviato per mancanza di riscontri, ma puntualmente viene ripescato ogni qualvolta stia per scadere un processo o un pentito torni a ricordare qualcosa che – guarda caso – gli permette di godere di benefici giudiziari.
Credo che né io nè qualcuno dei miei lettori si ricordi cosa possa aver detto od ascoltato nel 1993, ma questi strani pentiti – di solito ex assassini di professione, e che sono diventati "ex" solo da quando finalmente sono stati buttati in galera – chissà come mai ritrovano la memoria a rate, molti anni dopo i primi interrogatori. Passo passo, un petalo alla volta, tirano fuori cose sempre più balorde, chissà se imbeccati o meno da qualcuno.
Ma Berlusconi è dunque un collegato esterno alla mafia?
Sto ai fatti e noto che l’azione di questo governo ha permesso l’arresto di quasi tutti i maggiori latitanti di mafia, ‘ndrangheta e camorra che - uno a uno - sono recentemente caduti nella rete. Ciò è avvenuto grazie a Forze dell' Ordine più efficienti, ma che lo sono diventate anche perchè sono state aiutate e motivate da questo governo - molto di più che in passato – a fare il proprio dovere. Inoltre l’art. 41 bis (carcere duro) è stato mantenuto e inasprito e ogni legge anche recente esclude dai benefici i reati mafiosi. Non è per caso che la mafia abbia proprio bisogno che sparisca Berlusconi dalla scena perchè è stata ben più protetta in passato dalle forze che hanno governato per decenni? E come poteva sapere la mafia nel 1993 che Berlusconi sarebbe poi sceso in campo e vinto le elezioni dell'anno successivo? Ma non vi ricordate Occhetto alla guida della sinistra e della sua "gioiosa macchina da guerra" che doveva stravincere quelle elezioni? Soprattutto, se la mafia avesse a quel tempo aiutato davvero Berlusconi avremmo visto magari un successo siciliano del premier, ma una sua sconfitta in altre parti d’Italia, dove invece ottenne ovunque un successo clamoroso. Come si può allora sostenere che l’insperata vittoria del centro destra e della Lega nel 1994 fu ottenuto grazie alla mafia? Io fui eletto deputato proprio allora, non mi risulta che per me si mossero dei mafiosi ma - anzi - in quegli anni io cercavo proprio di fare arrestare in Piemonte persone di dubbia reputazione, alcune delle quali erano molto vicine a quel signore noto per il suo famoso ipocrita grido di dolore "Io non ci sto!", lo stesso che allora guidava la nostra squinternata repubblica. (A proposito: oggi come allora mi piacerebbe sempre sapere dove finivano i "fondi riservati" del suo ex ministero, uno dei mille misteri italiani...)
I magistrati di Firenze, di Milano e di Palermo si chiedano quindi se oggi stiano davvero usando lo stesso metro di giudizio per le vicende parallele - per esempio - di De Benedetti e di Berlusconi. Il primo non è certo uno stinco di santo, ma non mi pare sia oggetto di "attenzioni" paragonabili a quelle imposte da 15 anni al Cavaliere che i guai non li ha avuti quando era un imprenditore discusso e rampante, ma solo da quando ha cominciato a far politica rompendo i piani e le scatole ad un certo mondo di sinistra. E quegli stessi magistrati - in ogni caso - spieghino poi bene, velocemente e chiaramente a tutto il Paese le prove che eventualmente avessero in mano. Altrimenti (se si resta a livello di soli "pentiti" di incerto riscontro) ben più di mezza Italia penserà che la loro sia soltanto una faziosa volontà politica di distruggere la democrazia nel nostro paese. Questo perché – fino a prova contraria – ribadisco che loro non sono stati eletti da nessuno, mentre - piaccia o non piaccia - (e a quei giudici così come a Santoro, Travaglio, RAI 3 e tanti altri non piace di certo) Berlusconi è Premier grazie al voto di decine di milioni di italiani.
LE MINE DI OBAMA – LE PROTESI DI CAIRO
Il Presidente Obama vola a Oslo per ricevere il premio Nobel della pace, peccato che gli USA proprio in questi giorni abbiamo nuovamente rifiutato di firmare la convenzione internazionale per la moratoria delle mine anti-uomo, quelle trappole micidiali che ogni anno uccidono o rendono mutilate per sempre migliaia di persone, compresi tantissimi bambini che non c’entrano nulla con guerre combattute spesso molti anni fa - magari quando non erano neppure nati - ma che restano comunque distrutti da quelle mine assassine che sembrano piccole e innocenti, spesso criminalmente truccate da giocattoli caduti dal cielo. Gran parte delle nazioni si sono impegnate a fermarne la produzione ma gli USA rifiutano questa come tante altre convenzioni mondiali.
Speravo – proprio visto il meritato(?) riconoscimento al neo - presidente americano – che questi dimostrasse un po’ di umanità impegnandosi se non a distruggere almeno a non produrre più ordini micidiali di cui troppi paesi hanno già pieni gli arsenali. Queste e tante altre cose sono evidentemente sfuggite ai giudici del Nobel che, se avessero avuto un po’ più di coraggio, forse avrebbero potuto premiare invece una persona che da anni vive a Kabul proprio per riparare i danni di quelle mine.
E’ Alberto Cairo, piemontese, uno che da anni - in silenzio - ha impiantato un ospedale ed un centro di riabilitazione dove migliaia di persone (e tantissimi bambini) hanno ritrovato un uso degli arti con protesi artificiali, di solito costruite artigianalmente proprio da altri mutilati. Ma Cairo non fa politica, non sfila come Gino Strada (uno che di pubblicità se ne fa tanta, oh, quanta se ne fa!) a strillare contro Berlusconi alla guida di cortei di sinistra. Quindi Cairo non è cosa "chic", non sarà mai alla moda e quindi non sarà mai premiato.
Ma io non dimenticherò mai quello che ho visto in Afghanistan e come il centro creato da Cairo mi sia sembrato un'oasi incredibile di pace in tanto dolore ed è per questo che quando vedo sporcato dalla politica anche il premio Nobel per la pace rimango deluso ed intimamente offeso. Come è successo quest'anno, visto che Mister Obama non ha – almeno per ora – fatto proprio nulla per meritarsi tale onore.
ARRIVA LA FINANZIARIA
Arriva alla Camera la legge finanziaria e – discutendone in commissione esteri – ho chiesto al governo perche, vista la drammatica difficoltà di reperire riforme in ogni campo ed anche in quello per gli italiani nel mondo, non possa almeno impegnarsi a riforme che non costano ma sono utili. Per esempio impegnare l’INPS a pagare le pensione agli italiani all’estero in Euro e non in monete locali, spesso falcidiate dai cambi, oppure che vengano finalmente siglate le convenzioni internazionali di assistenza che dormono in parlamento da anni. Tutte cose emerse e sottolineate anche nel corso di una audizione dei sindacati dei pensionati tenutasi mercoledì scorso. Vedremo se - almeno su questo - ci sarà un po’ di attenzione visto che per il resto la finanziaria appare "blindata".
CAMBIA VERBANIA
Sono quelle sensazioni che non pretendono di essere verità conclamata, ma le colgo: a Verbania qualcuno si sta accorgendo che in comune le cose stanno cambiando e questa nuova giunta non sia poi così sprovveduta come qualcuno pensava (o temeva). Pur tra tante difficoltà, per esempio, il bilancio di assestamento di fine anno pareggia impegnando tanti soldi in più in opere pubbliche, in manutenzioni straordinarie, a chiudere i buchi che qualcuno aveva lasciato nelle strade come nelle mense scolastiche. Non solo, arrivano anche tante cose nuove come la battaglia contro i sacchetti di plastica e la loro sostituzione anticipata con migliaia di sacchetti di tessuto riciclabile.
Sacchetti volutamente comprati da ditte italiane e prodotti in zona (e non importati dal sud est asiatico) anche se fatalmente costano di più, ma l’abbiamo considerato un modo concreto per sostenere l’occupazione del VCO. Soprattutto credo che a sinistra ci si cominci a chiedere se paga una politica di perenne conflitto dove ogni giorno, piove o faccia bello, l’insulto al sottoscritto non manca mai, ma si è incapaci di fare qualche proposta positiva. Una linea impersonata dalla fregola grafomane dell’ex Signor Sindaco cui non è evidentemente ancora passata la sbornia della sconfitta elettorale. Ma Lui è un uomo del no, sempre no, tutto no... E’ perfino un cattivo affare per il Comune comprare 19.000 mq in riva al lago (e il giardino di Villa Giulia) a “ben” 18 euro al mq. e pagandolo vendendo quel rudere inutilizzabile di Villa Simonetta, purtroppo abbandonato da “qualcuno” a anni di degrado. No quindi al nuovo teatro, giammai, così come mettere all’Arena la pista da ghiaccio (frequentatissima) o a chiudere la porcheria di quelle delibere dove si sprecavano 146.000 euro per mettere in pista 76 biciclette comprate alla modica somma di 870 euro l’una. Se ne è parlato a lungo in consiglio comunale, dove a questo proposito è successo ieri sera un fatto strano. La sinistra aveva infatti presentato un ordine del giorno di fiera protesta contro di noi, retrogradi “nemici dell’ambiente”. Poi però, uno a uno, diversi consiglieri del PD se ne sono andati a casa in anticipo e in silenzio, senza neppure sostenere e votare il proprio documento. Imbarazzo, implicita ammissione che le spiegazioni e i conti che davamo erano inoppugnabili? Oppure che quelli che a parole (ma solo a parole) erano tanti buoni propositi si dimostravano al concreto poi solo un “affare” per sistemare un po’ di amici degli amici? Peccato perche con quella somma - anziché tante “azioni immateriali” di dubbia verifica e utilità - si sarebbero potute concretamente comprare biciclette per TUTTI i ragazzi di Verbania dai 10 ai 14 anni… (Non ci avevano pensato?) .
(L'On.le Marco Zacchera è anche Sindaco della Città di Verbania - VB)
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