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sabato 21 luglio 2012

Iran a braccetto con Chavez per l'atomica


Dopo la strage di Burgas, rapporti sempre più tesi tra Caracas e Tel Aviv a causa dell'aiuto del leader venezuelano ad Ahmadinejad.
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L’accusa è senza troppi giri di parole, a caldo ancora sul filo della commozione per la strage di Burgas, in Bulgaria, dove una bomba ha sventrato un autobus pieno di turisti israeliani, lasciando in terra morti e feriti. “Il Venezuela ha un ruolo sempre più rilevante nel piano iraniano di costruire la bomba atomica”.
A dichiararlo al prestigioso quotidiano di Miami El Nuevo Herald, Yigal Palmor, portavoce del ministero degli esteri israeliano. Che aggiunge anche che “il governo di Chávez aiuta Ahmadinejad, sottraendolo alle sanzioni internazionali, dandogli tecnologia militare e manovrando a suo favore il mondo diplomatico”.
Insomma, il filo rosso tra Caracas e Teheran secondo Israele sarebbe sempre più stretto e sempre più strategico per l’Iran. Palmor però da bravo diplomatico ha anche ammesso che al momento non ci sono prove concrete del fatto che Chávez stia finanziando in modo diretto il programma nucleare iraniano ma ci tiene a dire anche che “l’ossigeno economico che il Venezuela porta all’economia iraniana, soprattutto attraverso il suo supporto in settori sensibili come quello petrolchimico e degli armamenti, sommato ad un instancabile appoggio politico nell’arena internazionale, permette all’Iran di dedicare maggiori risorse ed energie al programma nucleare”.
Le parole di Palmor seguono di poco le dichiarazioni del ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman che, in un incontro con il vicepresidente del Costa Rica Alfio Piva, ha espresso tutti i suoi sospetti sull’aiuto di Chávez al programma nucleare iraniano ipotizzando inoltre che il Venezuela stesse appoggiando Teheran in cambio della promessa che entrambi i paesi avrebbero beneficiato della ricerca nel settore nucleare.

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