La traduzione del "Blogger's of Conduct",che si riporta a continuazione, è stata presentata da Casper sul suo sito: http://www.casperize.com/ Codice di Condotta dei Blogger
Testo del 14 Aprile 2007
Rendiamo omaggio alla blogosfera perchè essa consente un conversazione franca e aperta. Talvolta la franchezza comporta una mancanza di cortesia. Presentiamo questo Codice di Condotta dei Blogger nella speranza che sia di aiuto nel creare una cultura che incoraggi tanto la personale espressione quanto la conversazione costruttiva. Si può dissentire, senza per questo essere offensivi.
1. Ci assumiamo la responsabilità di ciò che diciamo, riservandoci il diritto di limitare sul nostro blog i commenti che non corrispondono ai nostri standard.
Siamo devoti al principio di Cortesia Obbligatoria: ci sforziamo di pubblicare contenuti accettabili e di elevata qualità, dunque rimuoveremo i commenti inaccettabili. Definiamo commenti inaccettabili come qualsiasi cosa includa o abbia relazione con ciò che segue:
- sia usato per danneggiare, molestare, spiare o minacciare gli altri- sia diffamatorio o manifestamente falso- sia in violazione di un vincolo di risevatezza- sia in violazione della privacy di altri- sia in violazione di qualsiasi diritto d’autore, marchio registrato o segreto commerciale appartenente a chiunque. Citando i contenuti altrui è propria responsabilità provvedere a che sia dato opportuno riconoscimento all’autore originale. Per una chiara definizione di riconoscimento e uso accettabile, consulta la
Guida legale per i blogger della Electronic Frontier Foundation.
Definiamo e stabiliamo ciò che rappresenta contenuto inaccettabile caso per caso, senza che le nostre definizioni risultino limitate da questa lista. Nel rimuovere un commento o un link, lo diremo pubblicamente spiegandone il motivo. Ci riserviamo il diritto di modificare questi standard in qualsiasi momento e senza darne avviso.
2. Non diremo nulla in Rete che non diremmo di persona.
Salvo che si intenda proteggere una fonte confidenziale, nel qual caso potremmo omettere alcuni dettagli riservati o diversamente celare la fonte dell’informazione, ovvero salvo che nel mondo reale sussista un rischio di intimidazione fisica, laddove in Rete sia invece possibile evitarlo. C’è inoltre una elementare comprensione per la libertà: il diritto di sferrare un pugno finisce dove comincia il naso di qualcun altro. Dobbiamo essere civili e responsabili come lo siamo nel mondo reale. Quanto ai criminali nel mondo virtuale, si tratta di pane per le forze dell’ordine. Ma come persone civili dovremmo osservare alcune regole.
3. Qualora si manifestino tensioni, useremo canali privati prima di rispondere pubblicamente.
Imbattendoci in conflitti e menzogne nella blogosfera, facciamo ogni tentativo di comunicare direttamente e in privato con la persona o le persone coinvolte (o trovando un intermediario che possa farlo) prima di pubblicare qualsiasi post o commenti in proposito. I blogger sono incoraggiati a impegnarsi nella mediazione di controversie irrisolte.
4. Ritenendo che qualcuno stia ingiustamente attaccando un altro, prenderemo opportuni provvedimenti.
Qualora qualcuno pubblichi commenti o articoli offensivi, lo informeremo (in privato, quando possibile) chiedendogli di scusarsi pubblicamente, salvo che ciò possa esacerbare e peggiorare la situazione. Se tali commenti potessero essere interpretati alla stregua di minacce o fossero di natura illegale, senza che l’autore li ritratti e si scusi, coopereremmo con le forze dell’ordine in proposito.
Ciò è molto importante per costruire una società civile in Rete, dove la gente si senta libera e protetta così come nel mondo reale. In nome della reciproca comprensione, dobbiamo costuire un clima di fiducia fra ciascuno di noi.
5. Non consentiamo commenti di identità fittizie, ma consentiremo quelli anonimi.
Richiediamo ai visitatori che desiderano postare un commento di fornire un indirizzo email valido o il proprio OpenID prima che possano postare, benchè sia loro consentito di identificarsi in modo anonimo piuttosto che con il loro nome reale: qui sta la differenza fra fittizio e anonimo. Possiamo sempre risalire all’identità dietro uno pseudonimo.
(NdT: questo punto è oggetto di intenso dibattito. Si vedano le definizioni linguistiche di pseudonymous e anonymous per ulteriori chiarimenti sulla sfumatura dei significati: in Inglese pseudonymous non trova corrispondenza con pseudonimo in Italiano, riferendosi più precisamente ad una identità artefatta, falsa e inattendibile fornita in malafede. La community non intende riferirsi all’uso di nickname o pseudonimi nell’accezione Italiana corrente.)
6. Ignoriamo i troll.
Preferiamo non rispondere a commenti sgradevoli circa la nostra persona o il nostro blog, almeno finchè questi non trascendono in molestie o diffamazione. Riteniamo che dar retta ai troll serva solo a incoraggiarli: come disse George Bernard Shaw, “Ho imparato da tempo a non lottare con i maiali. Ti sporchi, e oltretutto il maiale ci prova gusto.” Ignorare gli attacchi pubblici è spesso la strada migliore per tenerli sotto controllo.
7. Incoraggiamo i fornitori di hosting ad applicare le loro condizioni di servizio in modo più rigoroso.
Quando qualcuno si lascia andare a comportamenti così spudoratamente abusivi, come nel creare siti fraudolenti o per molestare altri blogger, i fornitori di hosting dovrebbero assumersi la responsabilità del comportamento di questi loro clienti.