"¿Por qué no te callas?".
Durante l'ultima sessione plenaria della XVII "Cumbre Iberoamericana" che si è svolta a Santiago del Cile, il Re di Spagna, Juan Carlos I° ha gridato al Presidente Hugo Chavez: "Perché non stai zitto?". Quest’ultimo stava infatti cercando d’interrompere il Presidente del Governo Spagnolo, José Luis Rodríguez Zapatero, mentre proferiva queste parole: "Si può essere agli antipodi delle posizioni ideologiche e non sono io vicino alle idee di Aznar, però è stato eletto dagli spagnoli e esigo che sia rispettato". Chavez aveva prima dato in varie occasioni del fascista al ex-Presidente del Governo Spagnolo. Il Re quindi, unico capo di stato ad aver partecipato a tutte le edizioni della "Cumbre" , visibilmente irritato per il comportamento del mandatario venezuelano gli ha gridato la frase incriminata.
Ma non è finita qui. Presa la parola, Daniel Ortega, Presidente del Nicaragua, ha iniziato, come aveva gia fatto Chavez in precedenza, a criticare le aziende spagnole che operano nel suo paese; per tutta risposta, il Re, ancora più stizzito, ha per la prima volta nella storia della "Cumbre" abbandonato la sessione plenaria.
Alcuni minuti dopo, su richiesta del Presidente del Cile Michelle Bachelet, Juan Carlos I° è ritornato in sala.
In seguito, il Vice Presidente di Cuba, Carlos Lage, durante il suo intervento ha dichiarato che Chávez, tiene il diritto a difendersi in considerazione dei ripetuti attacchi che Aznar ha rivolto alla dignità del Venezuela.
Il Presidente del Perú, Alan García, il quale era ritornato al suo Paese dopo aver partecipato al Vertice, ha chiamato per telefono il Re Juan Carlos I° per esprimerle la sua solidarietà.
All’uscita dalla “Cumbre” Zapatero ha detto che spera che sia l’ultima volta che qualcuno si comporti come ha fatto Hugo Chávez in un vertice tanto importante come la Cumbre Iberoamericana
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domenica 11 novembre 2007
sabato 3 novembre 2007
Senato, la vita dorata degli ex Presidenti
Vita dorata dei benemeriti ex di Palazzo Madama
E se dessimo un taglio alle spese degli ex presidenti? Dopo il Quirinale, anche il Senato riflette. Il fatto è che tra staff di segreteria e altri benefit ciascuno dei tre ex presidenti a carico del bilancio di Palazzo Madama, Nicola Mancino (ora vicepresidente del Csm), Marcello Pera (senatore di Fi) e Carlo Scognamiglio (non più rieletto dal 1996) continua ad assorbire risorse rilevanti: circa 500 mila euro l’anno. Perché si spende così tanto per i tre benemeriti? A causa delle generose dotazioni che nel tempo gli sono state riconosciute: anzitutto un ufficio (fino a quattro stanze). E un robusto staff: tre funzionari (ma al medesimo costo di uno di questi se ne possono ingaggiare anche due), due addetti alle mansioni esecutive (con lo stesso budget se ne possono prendere fino a quattro), un altro addetto alle mansioni ausiliarie. Naturalmente, tutto a carico del bilancio senatoriale. Poi c’è la vettura, fornita a richiesta dall’autorimessa di Palazzo Madama o messa a disposizione permanente se si dispone in proprio di un autista. Infine, per chi è ancora in carica come senatore, un rimborso di 2.600 euro (più Iva) per l’aquisto di un computer, un altro di pari importo per le spese telefoniche annue di una linea fissa Isdn o Adsl, un altro ancora di 5 mila euro per le spese di un cellulare. (http://espresso.repubblica.it/)
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