Scattata l’ennesima asta, ma ancora non ci sono partecipanti
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La vicenda del frantoio Tessi, un «cazzotto in un occhio» in pieno centro a Monsummano Terme per lo stato di abbandono da cui versa da decenni, è forse vicina ad una svolta. L’edificio, ubicato proprio davanti alla sede del Comune, negli anni è stato oggetto più volte di polemiche, sollevate spesso in sede di Consiglio Comunale. Le questioni relative all’immobile hanno riguardato soprattutto per la destinazione d’uso che gli sarebbe stata data una volta alienato l’intero immobile. Ad oggi l’Amministrazione comunale sostiene che una volta recuperato, il frantoio sarà utilizzato come centro direzionale, quindi riutilizzato come uffici. Niente attività commerciali o edilizia residenziale dunque. Avendo il recupero dell’immobile un costo non indifferente per l’azienda municipale, è scattata l’ennesima asta, con scadenza 29 maggio, per la vendita del frantoio, dopo che le altre due precedenti erano andate deserte. Si partirebbe dunque da una base d’asta di 530mila euro per un edificio di circa 270 metri quadrati con annessi resede e giardino, attualmente luogo di ritrovo di una colonia di gatti e piante selvatiche. Lo stato di abbandono dell’edificio si protrae da circa 30 anni e tra le proposte che erano state fatte in passato, in merito ad una possibile ristrutturazione era stata avanzata l’ipotesi della demolizione della struttura per adibire l’area a verde o a parcheggio ed in un secondo momento il recupero per ospitare alcuni uffici comunali. Adesso il frantoio Tessi è di nuovo all’asta, per la vendita a privati da cui, tuttavia, pare al momento non sia arrivata alcuna proposta di partecipazione alla gara d’aggiudicazione dell’immobile. (Arianna Fisicaro - La Nazione del 7 Aprile 2010)
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