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(Marcello Foa - Il Corriere del Ticino - 27.02.2012 - 06:00)
Coordinatore Provinciale
ALBERTO LAPENNA
Coordinatore Vicario
PATRIZIO LA PIETRA
Componenti Coordinamento
Cecilia TAVANTI
Eleonora BALDI
Benedetta CAPPELLINI
Jessica CIPRIANI
Sandra PALANDRI
Lucio AVVANZO
Franco BALDACCINI
Luca BENESPERI
Francesco CIPRIANI
Daniele FERRANTI
Roberto FRANCHINI
Valerio GIURI
Franco PANZI
Riccardo SENSI
Marino SICHI
Giorgio FABBRI
Giuseppe ABATE
Emiliano CORRIERI
Eugenio PANCIOLI
Alessio BIAGIONI
Alessandro CAPECCHI
Samuele CAMPIONI
Roberta MARCHI
Carluccio CECCARELLI
Roberto CIPOLLA
Aldo Pierluigi BENEDETTI
Gianluca FANTACCI
Alessandro SCOSSI
Guglielmo BONACCHI
Lorenzo PREVIDE MASSARA
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APPUNTI INTERVENTO MICHELE MOCERI
Un saluto ai partecipanti al Congresso, da parte mia e di tutti gli amici di Monsummano Terme.
Qui è oggi presente l’operosa realtà socio-politica che si disimpegna quotidianamente sul nostro territorio e che giorno dopo giorno ha lottato e lotta per sottrarre, all’asfissiante pluridecennale potere delle sinistre, un poco di spazio, oltre che politico anche culturale, per consegnarlo ad una nuova forma di intendere la gestione stessa del potere.
E’ una giornata storica per il nostro partito che oggi, voltando definitivamente pagina, cessa di essere, nei suoi vertici, il partito dei nominati a dito per passare ad essere il partito degli eletti e quindi dei veri rappresentanti della classe politica dirigente.
Abbiamo l’onore di militare in un soggetto politico che ha saputo tracciare, sotto l’abile guida del Presidente Silvio Berlusconi, la storia d’Italia nei giorni più duri e più difficili della nostra Repubblica.
Abbiamo quindi il dovere, come tali, di essere all’altezza del nostro compito e di sapere scegliere oggi il nostro comandante e la sua squadra che ci sappiano traghettare fuori dalla tempesta in cui oggi naviga la politica, tra lezioni prosopopeiche di professori universitari e bramosie infinite delle istituzioni bancarie.
Oggi due liste contrapposte ci presentano due mozioni, due tesi congressuali che nei loro contenuti e nelle loro articolazioni, con qualche particolare distinguo, sono pienamente condivisibili.Io stesso sono firmatario di un documento (che si riporta in calce) che sta alla base di una delle due mozioni congressuali.
Però sono convinto che la particolare situazione contingenziale del momento meriti un’attenzione di tutto rispetto. Ritengo che pur nella diversità di pensiero (poi se militiamo tutti nello stesso partito tanta diversità non ci dovrebbe proprio essere), indipendentemente da chi possa vincere il confronto, nessuno si può permettere il lusso di potere amministrare contro un’altra parte più o meno consistente.
E poi la ragione non sta mai da una sola parte!
Queste brevi riflessioni mi portano, anche dall’ alto dei miei capelli bianchi, a guardare con una certa apprensione il possibile svolgersi degli eventi.
Il mio desiderio, che tra l’altro ho espresso, in più occasioni, al mio amico Patrizio La Pietra (di cui, di seguito, si riporta l'intervento), era quello di poter vedere svolgere un Congresso Unitario, con una Mozione Aperta alle tesi propositive di ogni e ciascuno di noi; Aperta a tutte le tendenze del nostro partito. Aperta a tutte le componenti della nostra sociètà.
Una Mozione, che alla fine unitaria, ci avrebbe permesso di eleggere un Coordinamento Provinciale Unitario rappresentativo di ogni istanza che poteva racchiudere nel suo seno la migliore espressione del nostro partito.Poteva essere il momento del vero e sostanziale rinnovamento, accordandoci naturalmente anche sul significato stesso della parola.
Infatti si è portati, spesso, quando si parla di rinnovamento, a pensare solo a quello anagrafico, quasi che solo l’età è la panacea di tutti i mali, dimenticandoci che mai la carriera parte da generali. Dove sono finiti i tempi quando non c’era inizio di carriera politica se non si cominciava attaccando manifesti?
Poi, c’è l’altra caratteristica del rinnovamento: Guarda caso riguarda sempre gli altri.
Ed infine c’è chi pensa che si deve rinnovare sempre ed in ogni caso. Quasi che il rinnovare solo per rinnovare è la soluzione di tutto.
E’ vero che il dibattito e la dialettica, anche su posizioni diametralmente opposti, arricchiscono il confronto e la propositività, però è vero anche che ogni qual volta si arriva ad un turno elettorale e si vota gli uni contro gli altri ci sono e ci saranno sempre dei vincitori e dei vinti.
Avranno la forza i vincitori di essere clementi? Avranno il coraggio e la lealtà i vinti di collaborare per il bene comune? Ai posteri (di manzoniana memoria) l’ardua sentenza.
In chiusura, mi sia concesso,voglio ringraziare il condottiero che ci ha guidato sin qui, Alberto La penna, che con i suoi pregi ed i suoi difetti, con gli errori commessi ed i successi ottenuti, ha avuto la capacità di guidare il partito all’odierno Congresso.
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INTERVENTO DI PATRIZIO LA PIETRA
Cari amici, iscritti e militanti del PDL pistoiese,
sono già state dette molte cose. Sono stati illustrati e commentati i due documenti programmatici, presentati da Alberto Lapenna e Alessandro Capecchi.
Abbiamo sentito parlare di organizzazione, di partito, di liste, di candidati, di alleanze, insomma abbiamo sentito parlare di tutto quello che in un congresso per l’elezione della nuova classe dirigente di un partito bisogna dire e ascoltare.
Ma nessuno ha ancora parlato di quello in cui crede. Di quei valori che sono il faro, la guida, la rotta su cui un dirigente, un vicario, un coordinatore deve muoversi.
Io, quindi, vorrei prima di tutto dirvi quali sono i miei valori di riferimento.
Qualcuno potrebbe dire che se siamo iscritti ad un partito, allo stesso partito, a cosa serve sottolineare valori, concetti o cose forse scontate.
Penso che invece valga la pena sottolineare quali sono questi valori, perchè solo attraverso la coniugazione in atti concreti di quello in cui si crede, si possa far capire come si voglia dirigere, insieme a voi, un partito.
E allora quali sono questi valori.
Il valore della vita, nel suo senso più sacro, per chi crede, come dono ricevuto da Dio, ma anche nel suo senso più laico e naturale. La difesa della vita rappresenta il momento più alto e nobile di ogni uomo, difenderla dal suo concepimento fino alla sua fine naturale, non è solo un atto di fede, ma rappresenta un atto di civiltà.
Tutti hanno il diritto di vivere la propria vita, ma hanno anche il diritto di farlo nella piena libertà. E noi che siamo Popolo della Libertà abbiamo il dovere di difendere questa libertà in ogni sede, in ogni istante della nostra azione sia personale che politica.
Difesa della vita, difesa della libertà. Due pilastri di valori, per me, irrinunciabili.
Difesa della nostra identità, del nostro territorio. Una identità fatta di storia, di tradizione, una identità di un popolo che da millenni è guida della civiltà. Di un popolo che ha fatto delle sue diversità, dei suoi mille campanili, una ricchezza. Un popolo che ha ereditato un territorio fra i più belli del mondo con i suoi monti, le sue colline il suo mare e dove i nostri antenati sono riusciti a costruire un patrimonio artistico fra i più belli ed importanti del mondo. Un popolo dalle mille tradizioni in cui spesso si coniugano il sacro e il profano. Difesa, quindi, della nostra identità, delle nostre tradizioni, dei nostri simboli.
E tutto questo, la nostra identità, le nostre tradizioni, si basano su un modello di società che vede la famiglia al centro della struttura sociale del nostro popolo, come nucleo fondante della società. Famiglia fondata sull’unione naturale di un uomo ed una donna, dove i figli possono avere il diritto di avere un padre ed una madre senza sbagliarsi fra chi fa il padre o la madre e viceversa.
Valori che appartengono alla nostra storia di popolo, alla nostra cultura, ma anche patrimonio del nostro partito, valori che non voglio mettere in un angolo solo per poter vincere una tornata elettorale con alleanze contro natura, unendo come si dice il diavolo e l’acqua santa. Non funziona, Non funziona per vincere, e sopratutto non funziona dopo per governare. Le alleanze funzionano solo se sono cementate da valori e modelli sociali condivisi.
Ma prima di entrare in altri argomenti, vorrei soffermarmi su una altro valore per me fondamentale. Affinché un uomo o una donna possa avere il diritto di vivere la propria vita in libertà, in un territorio dove sente le sue radice con la sua famiglia deve essere tutelato e garantito il diritto al lavoro. Il lavoro come elemento fondamentale per la dignità di ogni individuo.
Questi i valori fondamentali e di riferimento della mia azione politica.
Valori che mettono al centro l’uomo, la persona.
E se la persona deve essere l’elemento fondamentale dobbiamo avere dei riferimenti certi di valutazione per capire quanto essa può dare al nostro partito. Elementi che possono essere solo il merito e la capacità.
Il merito e la capacità non sono elementi che si misurano all’ultimo momento a seconda delle convenienze, ma essi si valutano nel tempo. Si valuta il merito in base alla militanza, alla costanza, al sacrificio che ognuno mette nella sua attività politica al servizio degli altri e del partito.
Non è la prima volta che lo dico, ma molto spesso sento dei giovani che dicono: “bisogna fare spazio ai giovani, svecchiamo” No cari amici, io non credo che un giovane debba avere un ruolo solo perchè è giovane. Io non credo alle quote: credo al merito, alle capacità.
Si è parlato molto in questa campagna congressuale di cambiamento, di rinnovamento, ma cosa significa. Noi, dico noi perchè penso di parlare a nome di molti che con me hanno firmato un documento precongressuale, documento che sarà illustrato da qualcun altro e allegato al documento programmatico, dicevo, noi crediamo che possiamo, anzi, dobbiamo coniugare l’esperienza di chi negli ultimi anni ha governato il PDL pistoiese, con un rinnovamento basato, non solo su nomi diversi, ma sopratutto su persone che pensano il partito in maniera diversa, persone che daranno un contributo di cambiamento nella maniera di gestire il partito.
Questo lo abbiamo fatto, e voglio rimarcarlo nuovamente, con la scelta di una lista, in maniera concettualmente nuova. Abbiamo messo ai primi 5 posti 5 donne, che voglio ringraziare singolarmente Cecilia Tavanti, Eleonora Baldi, Benedetta Cappellini, Jessica Cipriani e Sandra Palandri, e le abbiamo messe, non per le quote, ma per la loro sensibilità politica, per la loro militanza, per le loro capacità. Abbiamo voluto dare un vero segnale di rinnovamento dando un peso importante alla componente femminile. Abbiamo inserito nella nostra lista 5 giovani sotto i trent’anni, anche loro non come quota, ma per dare rinnovamento, premiando il merito, la capacità e l’impegno di giovani che quotidianamente fanno militanza nelle scuole, nelle istituzioni, fra la gente.
Abbiamo, infine, inserito persone di esperienza politica, ma uniti fra loro dalla militanza e dalla passione.
Questo il nostro spirito. Questo il nostro obbiettivo per un vero rinnovamento.
Ma permettetemi cari amici e militanti di entrare anche nel merito delle questioni più organizzative.
Oggi siamo chiamati non solo ad eleggere un coordinatore ed il vicario ma anche un coordinamento, in sostanza eleggiamo non solo una persona, ma una squadra. Su questo vorrei soffermarmi.
Il ruolo del coordinatore è quello che per altro il termine stesso indica. Coordinare. Quindi ascoltare le istanze che provengono dal territorio. Ascoltare prima di tutto. Poi, elaborare, confrontarsi con la squadra e dopo l’onere di definire una linea politica che dovrà essere necessariamente sintesi.
Ma una volta che dal confronto nascono le scelte di indirizzo politico sul territorio. esse devono valere per tutti. E questo lo dico perché se confronto deve esserci esso deve rimanere all’interno degli organismi preposti e non diventare argomento pubblico di divisione, spesso non politico, ma personale.
Io credo, e lo voglio dire con forza, che se da un lato chiediamo regole e chiarezza per la scelta delle figure rappresentative del partito, sia politiche che amministrative, dall’altro devono esserci altrettante regole chiare e sanzioni per chi esce dalle regole della democrazia interna e delle scelte del partito.
Dicevo della squadra. Essa è rappresentata in primo luogo dal coordinamento. Ma non basta.
Per questo crediamo e vogliamo creare, specifici dipartimenti, i quali affidati a persone competenti possono aiutare e consigliare e soprattutto informare su scelte che toccano argomenti specifici.
Abbiamo parlato nel nostro documento programmatico della consulta degli eletti, dove vi sia un coordinamento più specificamente dedicato all’attività degli eletti. Ma credo che parallelamente dovrà essere creato un tavolo permanente di consultazioni con i nostri sindaci, e questo non solo perché bisogna che il partito sia presente nel supportare l’attività amministrativa dei nostri sindaci, ma anche perché essi rappresentano la finestra verso l’esterno della nostra capacità di governo.
Purtroppo non possiamo non registrare come spesso essi si trovino soli nella gestione della cosa pubblica. Devo anche chiaramente sottolineare che per questo le responsabilità sono da ricondurre a più livelli sia istituzionali che politici.
Ma quello che effettivamente è mancato è un collegamento diretto e strutturale con la regione. Non è possibile che non si possa avere notizie e possibilità di intervento sull’unico vero ente erogatore di finanziamenti per il territorio. Non è possibile che si possa andare avanti solo grazie alla buona volontà del singolo, supportate da conoscenze personali. Dobbiamo lavorare per colmare questo vuoto che non possiamo permetterci.
Lavoreremo per celebrare, come per altro indicato dal segretario Alfano, dove vi siano le condizioni, i congressi comunali per completare e rafforzare il radicamento del partito sul territorio, in modo da completare la squadra il prima possibile.
Ho detto, dove vi siano le condizioni, perché abbiamo comuni importanti che andranno al voto il prossimo 6 maggio e lì abbiamo il dovere di concentrare tutte le nostre energie nella campagna elettorale a supporto dei candidati a sindaco. Peraltro colgo l’occasione, per augurare un in bocca a lupo, ad Anna Maria Celesti e Flavio Berini, e per assicurargli il nostro massimo ed incondizionato appoggio.
Permettetemi di spendere alcune parole sul mondo giovanile, soprattutto per esprimere una grande soddisfazione nel constatare come il nostro lavoro, mio e di Alberto, abbia portato un grande risultato. La compattezza del mondo giovanile. Dove le due anime della Giovane Italia si sono ritrovate compatte all’interno di un progetto che vuole valorizzare il merito dei tanti giovani che quotidianamente fanno militanza. Ma voglio dire anche con chiarezza, che il mondo giovanile, se pur coinvolto all’interno del partito, deve mantenere la sua autonomia e svolgere la sua attività anche come pungolo all’attività del partito stesso.
Per questo permettetemi di ringraziare giovani come Francesco Barni e Alessandro Tomasi, ma anche gli amici Francesco Cipriani e Gianfranco Greco, che con responsabilità hanno capito che solo unendo le forze si può raggiungere risultati migliori e contrastare il vero avversario che non è all’interno del partito, ma è all’esterno.
Voglio concludere, se mi concedete, pochi altri secondi con una riflessione.
Noi ci apprestiamo a eleggere una classe dirigente provinciale, per la prima volta legittimata dal voto degli iscritti, creata dal basso e non calata dall’alto. E questo se da una parte legittima chi viene eletto, dall’altra lo carica di una maggiore responsabilità sia verso gli iscritti che lo hanno eletto ma anche verso il partito. Quindi, quando si deve prendere una decisione, fare una scelta lo si deve fare con responsabilità e consapevolezza. Allora bisogna prima porsi una domanda. “Quello che voglio fare è utile ai miei concittadini, è utile al mio territorio”. Questa semplice domanda racchiude il senso vero, l’essenza del modo di agire di un dirigente vero di partito.
Non ci si deve chiedere se è utile per noi stessi, o per il partito, ma ci si deve chiedere se è utile per la gente.
Perché se è utile per la gente, quello che decidiamo, quello che facciamo sarà utile per il partito e anche per noi stessi.
Vi ringrazio.
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DOCUMENTO PRECONGRESSUALE
Il seguente documento nasce dagli spunti e dalle riflessioni di un gruppo di iscritti, eletti e militanti del Pdl che si riconoscono integralmente nel suo contenuto e che attraverso di esso vogliono portare all’interno del partito un supporto per il dibattito interno, in attesa della prossima stagione congressuale e delle imminenti elezioni amministrative.
Stiamo vivendo in un periodo che, a livello nazionale, vede il diffondersi di un pericoloso sentimento di antipolitica e l'affermazione di movimenti ispirati alla demolizione degli apparati istituzionali ed al disconoscimento dei loro rappresentanti.
Il tentativo di alcuni poteri forti, volto a delegittimare la politica nasconde, quasi sempre, la volontà di spostare i centri decisionali dalle assemblee elettive, scelte con il voto popolare, ad altri luoghi, regolati da logiche e interessi privati, lontani dal bene pubblico.
Perché, se da un lato è innegabile che fra gli esponenti politici ci siano persone che hanno approfittato della loro posizione per arricchirsi e che, perciò, devono essere condannate, è altrettanto vero che ci sono tante altre persone che, quotidianamente, si impegnano per il bene della propria Comunità e per la difesa dei diritti dei propri concittadini.
Siamo perciò, ancora convinti che chi sceglie di impegnarsi in politica con onestà, sacrificando tempo ed energie, sottraendo spazio al proprio lavoro e alla propria famiglia, dimostra di avere a cuore il destino della propria gente e del proprio paese.
In particolare poi chi sceglie in Toscana, ed ancor più nella nostra Provincia governata da sempre dalla stessa parte politica, di militare in un partito di centro destra compie un atto che sicuramente non lo facilita.
È opportuno ripartire proprio da queste persone, dalla loro energia e dal coraggio di tanti eletti e militanti, che si sono avvicinati da poco o che da tempo combattono per affermare le nostre idee, per gettare le basi di una nuova stagione politica volta a rafforzare la presenza del centro destra nel nostro territorio.
Per utilizzare al meglio queste energie, rilanciare l’azione del nostro Partito e per dare nuovi stimoli ai militanti, dobbiamo far si che nell’organizzazione e nei metodi di selezione della classe dirigente debbano prevalere quei principi di democrazia e merito che vogliamo si affermino anche nella società.
Per questo concordiamo con quanto affermato dal Segretario politico nazionale On. Angelino Alfano sia per quanto concerne l’opportunità di rivedere il sistema elettorale sia per ciò che riguarda lo svolgimento di una stagione congressuale ricca di spunti ed in grado di restituire al partito una nuova spinta “dal basso” che possa essere sprone per una stagione di rilancio e partecipazione.
Per selezionare i candidati a Sindaco e a Presidente della Provincia riteniamo che sia necessario attivare il processo delle “primarie”, da effettuarsi con regole condivise, che consentano di individuare i soggetti che meglio interpretano le istanze del territorio che si propongono di governare, e, comunque, in alternativa attivare forme di consultazione che garantiscano una partecipazione attiva degli iscritti alla selezione dei candidati a Sindaco e Presidente della Provincia, in modo da rappresentarne la massima condivisione.
Auspicando che si possa raggiungere quell’unità tra i partiti del centro destra (del quale il PDL deve essere, non solo numericamente, il principale attore) che ha permesso in passato di conseguire ottimi risultati (Pescia, Cutigliano, Piteglio, Montale, Chiesina Uzzanese), questo strumento potrebbe essere utilizzato anche in vista delle prossime elezioni amministrative, che coinvolgeranno quasi il 50% degli elettori della nostra provincia e che porteranno al rinnovo dell'amministrazione di alcuni dei più importanti Comuni fra i quali il Capoluogo.
Proprio per ottenere un risultato importante, in alcuni casi storicamente alla portata del centro destra, riteniamo sia indispensabile nel più breve tempo possibile giungere alla individuazione, in tutti i Comuni interessati dal voto, dei candidati alla carica di Sindaco.
Non è più tollerabile iniziare la “campagna elettorale” un mese prima delle elezioni se ad essa si vuole partecipare da protagonisti, tanto più che i nostri antagonisti già da molti giorni stanno confrontandosi su idee e progetti da presentare agli elettori.
Il successo ottenuto dal comitato referendario che ha raccolto, in un breve periodo, più di un milione e duecentomila firme per l’abolizione dell’attuale legge elettorale non può essere ignorato.
Allo stesso modo non possono essere sottaciute le istanze della base che, in molte occasioni - anche con specifiche raccolte di firme- ha manifestato l’opportunità di restituire agli elettori la possibilità di scegliere/selezionare i rappresentanti nelle istituzioni.
Per individuare la nuova la classe dirigente concordiamo con la decisione del partito di celebrare i congressi provinciali e comunali, come momento di confronto e selezione di vertici legittimati dal voto degli iscritti.
Dai congressi e dalla nuova classe dirigente dovrà scaturire, al più presto, un partito con un'organizzazione che non potrà prescindere dal raggiungimento dei seguenti obbiettivi :
- Organizzare al suo interno momenti di confronto politico costante attraverso i propri organismi che diano modo agli iscritti di partecipare alle decisioni arricchendo così, nella maniera più democratica e diffusa, il dibattito interno ai coordinamenti;
- Aprirsi al confronto con le associazioni di categoria, quelle di volontariato e tutti gli altri soggetti del territorio;
- Creare una filiera coordinata di informazione tra tutti i livelli istituzionali e politici del territorio al fine di coordinare l’attività degli eletti e le campagne del partito;
- Costituire e rafforzare i dipartimenti specifici, volti ad affrontare in modo collegiale le tematiche territoriali di maggio rilievo;
- Creare sistemi di partecipazione attiva della popolazione alla vita del partito e dei gruppi consiliari per recuperare lo scollamento e la disaffezione venutasi a creare tra la politica e gli elettori;
- Messa in pratica di regolamenti di incompatibilità che fondano le decisioni sul divieto dell’accumulo di cariche istituzionali e di partito e di un regolamento che preveda, per coloro che saranno i candidati e i futuri rappresentanti nelle istituzioni, ad impegnarsi a portare avanti un azione trasparente e moralmente impeccabile.
- Individuare un limite di mandato per tutti coloro che sono eletti nelle istituzioni fatta eccezione solo per alcuni casi che nella loro attività hanno dimostrato di essere stati valore aggiunto al partito. L’eccezionalità del mandato dovrà essere deciso con votazione dal Coordinamento Provinciale;
- Azioni concrete per dare spazio e opportunità a donne non come forma di favoritismo ma come riconoscimento di capacità espresse e meriti personali.
Crediamo nella formazione di un Partito radicato sul territorio, dove non vi siano più “ex”, e dove vengono valorizzati il lavoro, l’impegno, i meriti e le capacità di ognuno.
Tutto quanto sopra espresso deve però essere contestualizzato nel momento politico che stiamo vivendo, che vede il nostro partito, e la politica in generale, attraversare un difficile periodo.
Nostro compito dovrà essere quello di lavorare per l’unità attraverso il confronto di tutte le anime del partito poiché riteniamo fondamentale, in questo particolare momento, attivarsi coesi per raggiungere i traguardi elettorali che ci attendono.
In quest’ottica e con responsabilità i protagonismi personali devono fare un passo indietro per lasciare spazio al perseguimento degli scopi comuni.
Per questo auspichiamo che i vertici regionali si odoperino per creare le condizioni ottimali per affrontare la prossima stagione congressuale in maniera unitaria.
Riteniamo che per l'unità del partito, in questa nuova fase, si debba affidare il traghettamento a persone la cui esperienza possa valorizzare tutte quelle potenzialità espresse dal territorio, dai giovani, dagli eletti e dai militanti.
Vogliamo un rinnovamento vero: rappresentato da un nuovo modo di organizzare il partito, da un nuovo modo di selezione della classe dirigente, da un modo nuovo di porsi verso i cittadini e il territorio della nostra provincia.
F.to
PATRIZIO LA PIETRA – Cons. Provinciale
MAURIZIO GALLIGANI – Cons. Provinciale
MARCO ONORI – Cons. Provinciale
KARIM LAPENNA – Cons. Provinciale
ALESSANDRO TOMASI – Cons. Com. Pistoia
GIORGIO ZUCCHERINI – Cons. Com. Pistoia
JESSICA CIPRIANI – Cons. Com. Pistoia
RITA MAIORANO – Cons. Circ, 3 Pistoia
FRANESCO CIPRIANI – Pistoia
IACOPO BOJOLA – Pistoia
CLAUDIO BIAGIONI - Pistoia
GIOVANNI GROSSI – Segretario Prov. Pensionati UGL
FABIANO FINI – Cons. Com. San Marcello
FRANCO BACCI – Cutigliano
LUCIO AVVANZO – Assessore Com. Montale
GIADA LUNGHI - Assessore Com. Montale
ELEONORA BALDI – Cons. Com. Montale
FEDERICO MEONI – Cons. Com. Montale
FRANCESCA BUTELLI – Cons. Com. Montale
SALVATORE PANTALEO – Cons. Com. Montale
MAURIZIO GIANDONATI – Cons. Com. Montale
ENIO CANIGIANI – Cons. Com. Agliana
LUCA BENESPERI – Cons. Com. Agliana
ATTILIO BARONTINI – Cons. Com. Agliana
DANIELE FERRANTI – Cons. Com. Quarrata
ROBERTO BARDELLI - Cons. Com. Serravalle
FABIO DOLFI – Cons. Com. Serravalle
SAVERIO TINTORI – Cons. Com. Serravalle
SANDRA PALANDRI – Cons. Com. Lamporecchio
FRANCESCO SORVILLO – Cons. Com. Lamporecchio
PATRIZIO STORAI – Cons. Com. Larciano
MICHELE MOCERI – Cons. Com. Monsummano
FRANCO PANZI – Cons. Com. Pieve a nievole
MARIO SUZZI – Pieve a Nievole
ROBERTO FRANCHINI – Assessore Com. Pescia
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