Dopo la strage di Burgas,
rapporti sempre più tesi tra Caracas e Tel Aviv a causa dell'aiuto del leader
venezuelano ad Ahmadinejad.
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L’accusa è senza troppi giri di parole, a caldo
ancora sul filo della commozione per la strage di Burgas, in
Bulgaria, dove una bomba ha sventrato un autobus pieno di turisti israeliani,
lasciando in terra morti e feriti. “Il Venezuela ha
un ruolo sempre più rilevante nel piano iraniano di costruire la bomba
atomica”.
A dichiararlo al prestigioso
quotidiano di Miami El Nuevo Herald, Yigal Palmor, portavoce del ministero degli esteri israeliano. Che
aggiunge anche che “il governo di Chávez aiuta Ahmadinejad, sottraendolo alle
sanzioni internazionali, dandogli tecnologia militare e manovrando a suo favore
il mondo diplomatico”.
Insomma, il filo rosso tra Caracas e
Teheran secondo Israele sarebbe sempre più stretto e sempre più strategico per l’Iran.
Palmor però da bravo diplomatico ha anche ammesso che al momento non ci sono
prove concrete del fatto che Chávez stia finanziando in modo diretto il
programma nucleare iraniano ma ci tiene a dire anche che “l’ossigeno economico
che il Venezuela porta all’economia iraniana, soprattutto attraverso il suo
supporto in settori sensibili come quello petrolchimico e degli armamenti,
sommato ad un instancabile appoggio politico nell’arena internazionale,
permette all’Iran di dedicare maggiori risorse ed energie al programma nucleare”.
Le parole di Palmor seguono
di poco le dichiarazioni del ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman che,
in un incontro con il vicepresidente del Costa Rica Alfio Piva, ha espresso tutti i suoi sospetti
sull’aiuto di Chávez al programma nucleare iraniano ipotizzando
inoltre che il Venezuela stesse appoggiando Teheran in cambio della promessa
che entrambi i paesi avrebbero beneficiato della ricerca nel settore nucleare.
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