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Questa mattina il presidente del Consiglio ha lasciato l'ospedale San Raffaele, dove era stato ricoverato domenica sera dopo l'aggressione subita in piazza del Duomo. Il Premier ha lasciato l'ospedale dall'uscita in via Olgettina e ha salutato con la mano i cronisti e i sostenitori che lo aspettavano fuori dalla casa di cura. Berlusconi porta una vistosa medicazione sul volto che gli copre naso, labbro superiore e parte sinistra del volto. Davanti a villa San Martino, tenuti a circa 100 metri di distanza dall’ingresso della villa, un gruppo di cronisti, fotografi e cameraman attendono l’arrivo del Premier. Lungo via San Martino, che costeggia la residenza di Berlusconi, è stato vietato il parcheggio. Tra il gruppetto di persone che aspettano il passaggio del Premier per salutarlo c’è anche il Sindaco di Arcore Marco Rocchini. Uno striscione bianco con la scritta "Bentornato a casa" è stato posto sulla siepe a fianco all’ingresso della villa del Presidente del Consiglio.
Berlusconi, dopo le sue dimissioni dall’ospedale San Raffaele di Milano, si è recato dal suo dentista di fiducia, Massimo Mazza, con studio in via Guerrieri a Milano, per la ricostruzione dei due denti rotti nel corso dell’aggressione in piazza Duomo. Il Premier si è sottoposto all'intervento per la ricostruzione di un incisivo superiore e alla medicazione dell’altro dente danneggiato durante l’aggressione. Quindi il ritorno a Villa San Martino, ad Arcore, dove osserverà un periodo di riposo.
Berlusconi: "Mi rimarranno due cose come ricordo di questi giorni: l'odio di pochi e l'amore di tanti, tantissimi, italiani. Agli uni e agli altri faccio la stessa promessa: andremo avanti con più forza e più determinazione di prima sulla strada della libertà. Lo dobbiamo al nostro popolo, lo dobbiamo alla nostra democrazia, nella quale non prevarranno né la violenza delle pietre, né quella peggiore delle parole. In questi giorni ho sentito vicini anche alcuni leader politici dell'opposizione". Lo dice il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in una nota diffusa da Palazzo Chigi, pochi minuti dopo essere stato dimesso dall’ospedale San Martino "Se da quello che è successo - sottolinea Berlusconi - deriverà una maggiore consapevolezza della necessità di un linguaggio più pacato e più onesto nella politica italiana, allora questo dolore non sarà stato inutile. Alcuni esponenti dell'opposizione sembrano averlo capito: se sapranno davvero prendere le distanze in modo onesto dai pochi fomentatori di violenza, allora potrà finalmente aprirsi una nuova stagione di dialogo. In ogni caso, noi andremo avanti sulla strada delle riforme che gli italiani ci chiedono".
Il medico personale di Berlusconi, Alberto Zangrillo, ieri aveva detto che il Premier avrebbe dovuto essere dimesso nel primo pomeriggio di oggi. Poi il piccolo cambiamento. In effetti, il Presidente del Consiglio avrebbe dovuto lasciare il San Raffaele già ieri, ma i medici hanno preferito tenerlo una notte in più, a causa del riacutizzarsi dei dolori.
Stamattina Bonaiuti ha detto: "Ha passato una notte serena, più serena delle altre. Ha letto, sin dalle 7 del mattino, una voluminosa rassegna stampa". "C’è stato un tale sovraccarico di violenza e di odio nei confronti suoi e del suo governo che bisogna si finisca e si torni a un clima pacifico e di distensione".
Berlusconi, dopo le sue dimissioni dall’ospedale San Raffaele di Milano, si è recato dal suo dentista di fiducia, Massimo Mazza, con studio in via Guerrieri a Milano, per la ricostruzione dei due denti rotti nel corso dell’aggressione in piazza Duomo. Il Premier si è sottoposto all'intervento per la ricostruzione di un incisivo superiore e alla medicazione dell’altro dente danneggiato durante l’aggressione. Quindi il ritorno a Villa San Martino, ad Arcore, dove osserverà un periodo di riposo.
Berlusconi: "Mi rimarranno due cose come ricordo di questi giorni: l'odio di pochi e l'amore di tanti, tantissimi, italiani. Agli uni e agli altri faccio la stessa promessa: andremo avanti con più forza e più determinazione di prima sulla strada della libertà. Lo dobbiamo al nostro popolo, lo dobbiamo alla nostra democrazia, nella quale non prevarranno né la violenza delle pietre, né quella peggiore delle parole. In questi giorni ho sentito vicini anche alcuni leader politici dell'opposizione". Lo dice il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in una nota diffusa da Palazzo Chigi, pochi minuti dopo essere stato dimesso dall’ospedale San Martino "Se da quello che è successo - sottolinea Berlusconi - deriverà una maggiore consapevolezza della necessità di un linguaggio più pacato e più onesto nella politica italiana, allora questo dolore non sarà stato inutile. Alcuni esponenti dell'opposizione sembrano averlo capito: se sapranno davvero prendere le distanze in modo onesto dai pochi fomentatori di violenza, allora potrà finalmente aprirsi una nuova stagione di dialogo. In ogni caso, noi andremo avanti sulla strada delle riforme che gli italiani ci chiedono".
Il medico personale di Berlusconi, Alberto Zangrillo, ieri aveva detto che il Premier avrebbe dovuto essere dimesso nel primo pomeriggio di oggi. Poi il piccolo cambiamento. In effetti, il Presidente del Consiglio avrebbe dovuto lasciare il San Raffaele già ieri, ma i medici hanno preferito tenerlo una notte in più, a causa del riacutizzarsi dei dolori.
Stamattina Bonaiuti ha detto: "Ha passato una notte serena, più serena delle altre. Ha letto, sin dalle 7 del mattino, una voluminosa rassegna stampa". "C’è stato un tale sovraccarico di violenza e di odio nei confronti suoi e del suo governo che bisogna si finisca e si torni a un clima pacifico e di distensione".
Ieri sempre il Prof. Zangrillo ha ribadito che Berlusconi dovrà astenersi da attività pubbliche impegnative per almeno 10-15 giorni, e il portavoce Bonaiuti ha aggiunto che difficilmente terrà la tradizionale conferenza di fine anno, mentre non è escluso che possa trascorrere la notte di Natale con i terremotati dell’Abruzzo.
Secondo il quotidiano elvetico Le Matin, Silvio Berlusconi è atteso, nei prossimi giorni, nella clinica svizzera "Ars Medica" nel Ticino, per cancellare ogni traccia dell’aggressione subita al volto.
Carlo Zoppi, Sindaco del piccolo comune ticinese di Gravesano (1.200 abitanti), ha dichiarato: "Il Primo Ministro Italiano deve arrivare da noi, alla clinica privata Ars Medica, nei prossimi giorni. L’informazione non è ancora ufficiale, ma abbastanza affidabile".
1 commento:
mio dolore?e di non potere abbracciare l'uomo che io adoro le piu:mio sogno SILVIO,non ho odio,ma de l'amore,molto amore a mio sogno SILVIO,ma e duro di non potere abbracciare un uomo che io adoro!sophie
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