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POLITICA: TREGUA DI NATALEMi auguro che le imminente feste di Natale servano a rasserenare gli animi e soprattutto a calmarli. Non solo i toni troppo accesi portano guai (come l’aggressione a Berlusconi, cui va tutta la mia solidarietà, o le bombe degli anarchici) ma soprattutto devono far capire che estremizzare le divisioni non permette di costruire nulla di nuovo.
Questo vale per tutti i politici, ma anche per certi magistrati e certi giornalisti che esasperano i toni e – insisto – per certa tv. Ho ascoltato Santoro giovedì sera e una volta di più mi chiedo dove sia finita l’equità, il pluralismo, l’obbiettività. Ci sono sicuramente altre reti “di parte”, ma se ad esserlo è la tv pubblica, pagata con l’abbonamento obbligatorio, ciò non è né corretto né più accettabile.
PIEMONTE: ROBERTO COTA PRESIDENTE
E’ ormai ufficiale: Roberto Cota, 41 anni novarese, presidente del gruppo parlamentare della Lega Nord alla Camera, sarà il candidato a presidente del Piemonte per il centro-destra alle prossime elezioni regionali. Ho apprezzato in questi anni la crescita di Roberto in parlamento dopo la sua lunga presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte ed è sicuramente una scelta valida e qualificata. Nessuno si nasconde che sarà una sfida difficile perché Cota non è torinese e soprattutto perché l’UDC avrebbe scelto di schierarsi con la “zarina” Mercedes Bresso. Ognuno fa le scelte che vuole, ma francamente non capisco come l’UDC possa stare con Rifondazione Comunista e Di Pietro in Piemonte salvo criticarli in Parlamento e schierarsi invece con il PDL in altre regioni d’Italia. Va bene che l’UDC sintetizza il suo slogan nel “Noi stiamo con chi vince” ma credo che un minimo di coerenza non guasterebbe. Anche perché che la sinistra vincerà in Piemonte è tutto da dimostrare e soprattutto perché credo che in questo momento anche in Piemonte sia sentita forte la necessità di un più forte federalismo e di una vera autonomia che proprio con Roberto Cota potranno avere più forza. Ne parleremo a lungo, intanto auguri a Roberto con la conferma di tutto il mio appoggio.
NUOVE CITTADINANZE
Arriva in aula la nuova legge sulla cittadinanza che parzialmente va a cambiare alcune norme in vigore concedendo il diritto alla cittadinanza italiana a chi è nato in Italia pur da genitori stranieri ed abbia però frequentato l’intero ciclo delle scuole dell’obbligo. Richiesta anche la partecipazione ad un corso per acquisire le conoscenze di base di educazione civica. A parte l’opportunità (come ho sostenuto in commissione esteri) che a fine corso andrebbe comunque superato un esame, restano aperti almeno tre problemi: l’acquisizione della cittadinanza per i cittadini di altri paesi UE che non possono essere considerati come gli extracomunitari, l’obbiettiva ingiustizia di tempi troppo lunghi – pur avendone i requisiti - per poi ottenere la cittadinanza (causa ritardi consolari), la necessità di aver comunque acquisito una effettiva integrazione per ottenere la cittadinanza: non può essere il tempo trascorso in Italia il solo requisito sufficiente ma, appunto, la raggiunta integrazione. Soprattutto resta aperto il problema del riacquisto della cittadinanza per gli italiani emigrati all’estero che per le cause più diverse l’hanno perduta (a volte non imputabili alla loro volontà) e per chi cerca di riacquisirla per diritto di sangue e discendenza dove servono norme più stringenti.
TRENITALIA: SEMPRE PEGGIO
Sempre peggio con Trenitalia: il nuovo orario invernale ha sacrificato agli allori (presunti) del “Frecciarossa” orari, coincidenze, fermate, materiale rotabile di decine di linee in tutta Italia, come sulla Domodossola-Milano dove sono stati soppressi treni e fermate, vedi il caso di Verbania. Durante la discussione in aula sulla finanziaria il governo ha recepito giovedì un mio ordine del giorno in cui si impegna lo stesso governo ad intervenire su Trenitalia per una maggiore attenzione ai problemi dei passeggeri, soprattutto dei pendolari, e con particolare riguardo alle linee che ci interessano più direttamente: vedremo se i fatti seguiranno alle parole.
Questo perché le colpe di Trenitalia sono evidenti, ma – mi chiedo – dov’è la regione Piemonte, che ha la responsabilità della rete ferroviaria regionale? Troppo facile scaricare le colpe sulla Lombardia e scegliere di inserire il materiale rotabile nuovo sulle linee vicine a Torino. Provate poi a voler andare in treno proprio a Torino partendo dal VCO: si faceva prima nel 1970 e forse anche nei decenni precedenti! Su questi temi terremo un consiglio comunale “aperto” alla stazione di Verbania Fondotoce nei primi giorni di gennaio.
PRESEPI E RADICI
Ci sono iniziative che qualificano, che non vanno prese suonando le trombe ma realizzandole in concreto ed è con piacere che prendo atto che ben 36 scuole e classi di Verbania hanno partecipato al concorso per il presepio scolastico proposto dalla nostra nuova amministrazione comunale. Presepi colorati ed originali, da quelli più tradizionali ad altri realizzati con materiale riciclato o curioso come i tappi di bottiglie. Un gioco ed una manualità che vuole però riaffermare l’importanza delle radici culturali cristiane della nostra terra ed è un piacere vedere questa risposta ampia da parte di quasi tutte le scuole cittadine che ha coinvolto oltre 1000 alunni. E’ un segnale che dovrebbe far meditare anche a chi - solo qualche mese fa - si faceva le paturnie sul rispetto dei diritti degli alunni musulmani e delle loro famiglie che potenzialmente potrebbero sentirsi offesi dal crocefisso. Famiglie che invece – desidero sottolinearlo – in nessun caso hanno sollevato questioni nel veder fare il presepio nelle classi dei propri figli, anzi, probabilmente hanno contribuito a realizzarli pure loro.
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