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Primi tre punti per Zaccheroni sulla panchina bianconera. Comincia bene anche Reja. In una domenica pomeriggio dimezzata anche per i tre anticipi di lusso, il piatto forte è la prima vittoria della Juventus versione Zaccheroni. Esordio con tre punti anche per Reja sulla panchina della Lazio. Nell'incontro fra le due squadre rivelazione del campionato prevale nettamente il Cagliari sul Bari. Siena e Bologna, infine, fanno bottino pieno in trasferta contro Chievo e Livorno. Il posticipo del San Paolo finisce con un bel pari tra Napoli e Inter.
CAGLIARI-BARI 3-1
Cagliari in vantaggio al 12' con Conti, di testa, dopo un capolavoro di Matri che si destreggia in area fra cinque baresi. La reazione del Bari è blanda, non da Bari, cui forse manca fin troppo il mobilissimo Barreto. Raddoppia Nené su punizione deviata. Il Bari rientrerebbe anche in partita a inizio ripresa con un bel sinistro di Salvatore Masiello, ma dopo pochi secondi il Cagliari ristabilisce il doppio vantaggio con un gol in compartecipazione fra Cossu e il barese Gazzi.
CATANIA-ATALANTA 0-0
Pioggia biblica con conseguente pantano che quasi obbliga Trefoloni a rinviare la partita. Poi smette e si comincia. All'8 Garics riesce misteriosamente a non centrare la porta da due metri. Amoruso prende il palo cinque minuti dopo. Il Catania vorrebbe giocare palla a terra ma l'acqua glielo impedisce. Siciliani rattrappiti, bergamaschi più convinti di sé. Grossi problemi sulle fasce per gli uomini di Mihajlovic. A sinistra Valdez sembra il clone di Messi e a destra Garics ricorda Dani Alves. Incide poco Maxi Lopez. Morimoto manda alto il pallone del vantaggio all'inizio del secondo tempo. Andujar, piazzato male, è costretto a un recupero spettacolare per impedire a Doni di segnare di testa. Espulso Bellini. Finisce in rissa da saloon dopo un fallo su Doni al limite dell'area.
CHIEVO-SIENA 0-1
Il Chievo domina, il Siena guarda. Ma i veneti non pungono mai. Anzi Yepes, a cinque minuti dal riposo, devia verso la propria porta un pallone che sarebbe entrato per l'autogol se non avesse incontrato il palo. Secondo tempo sulla falsariga del primo, anche se il Siena sale di qualche metro a metà campo. E la prova di una mutata situazione tattica arriva al 29' quando Reginaldo gira di destro in rete facendo assaporare a Malesani una dolce vendetta davanti al suo ex pubblico.
JUVENTUS-GENOA 3-2
Zaccheroni porta a casa i suoi primi tre punti da quanto è subentrato a Ferrara sull panchina della Juventus. Ma non mancheranno le discussioni per la vittoria dell'undici bianconero, per il rigore , decisivo, assegnato a Del Piero, che ha fissato il risultato sul 3-2 contro il Genoa. Stadio mezzo vuoto. Segno che non basta il nome Zaccheroni per riscaldare i cuori bianconeri. Ci vogliono i fatti. Fatti che la Juve fa fatica a produrre mentre già a 9' il Genoa colpisce un palo in controbalzo con Marco Rossi. Il genoano ne fa un caso personale e dopo sei minuti si prende la rivincita sul palo e su Buffon dopo una splendida verticalizzazione di Zapater che mette Acquafresca in condizione di servire un ottimo assist al suo capitano. Il pubblico di casa, già in partenza non particolarmente euforico, ammutolisce per svariati minuti. Poi, dopo l'esplosione di quattro o cinque petardi, iniziano i cori di protesta. Zaccheroni pretende che Candreva faccia il De Rossi e non è cosa. La Juve attacca con foga. Tutte azioni confuse, figlie di un evidente disagio psicologico e tattico. Pari di Amauri, che non segnava dal 28 ottobre: gran colpo di testa su una pessima, ma davvero pessima uscita di Amelia. Ripresa: Genoa vicino al raddoppio con Papastathopoulos, la Juve con Diego. Tanta voglia e pochissima qualità in campo, specie sulla sponda bianconera. Poi, dal nulla, un'azione da manuale, Del Piero-Diego-Del Piero, e Juventus avanti 2-1. Per un minuto solo: ancora Rossi, su un grave errore di Buffon, pareggia. Per il Genoa in campo anche il 17enne italo-egiziano El Shaarawi. Del Piero inciampa fuori area sulle gambe di Papastathopoulos e l'arbitro Mazzoleni fischia un rigore: 3-2. Il Genoa esce sconfitto dalla sfida dell'Olimpico contro la Juventus, ma come spesso accade, non demerita sul piano del gioco. «Non è che i complimenti ci soddisfino», ha spiegato nel dopo gara il tecnico Gian Piero Gasperini, «oggi rimane il rammarico per non avere fatto risultato che per noi valeva molto, non solo per la classifica. A volte ci si chiede perchè perdiamo in trasferta, oggi abbiamo avuto la dimostrazione che anche fuori casa giochiamo bene, ma ci sono parecchie situazioni sfortunate per noi. Abbiamo tenuto bene il campo. Siamo andati in vantaggio, nel primo tempo abbiamo concesso poco. Sono convinto che meritassimo un risultato diverso». Gasperini esprime grande rammarico per l'episodio del rigore: «Dal campo si vede benissimo che il contatto era fuori area, e forse non era neanche fallo. Fa molta rabbia». Un appunto anche a Del Piero: «Da parte sua mi sembra una furbata, nell'azione rallenta la corsa. A Torino si può anche perdere, ma non oggi per come è stata la partita. Dispiace avere perso in questo modo». «Il fallo è stato netto, non ho fatto nessuna furbata» ha replicato Del Piero. «In campo non ci sono state proteste, l'ambiente era sereno. Si può parlare di tutto alla moviola, mi dispiace che ci si riduca a questo».
LIVORNO-BOLOGNA 0-1
Bologna meglio del Livorno da subito. Ma Viviano è miracoloso su tiro di Knezevic. Di Vaio dà fastidio a tutta la difesa toscana e al 21' si ritrova solo davanti a Rubinho: impossibile non segnare l'1-0. Il Bologna perde i pezzi: dopo Modesto esce per infortunio anche Di Vaio. Al 12' della ripresa viene espulso Cosmi. Il Livorno non riesce, senza Lucarelli, a trovare il colpo del pari. Solo assalti sterili e male soprattutto sulle palle inattive. E si ritrova in zona B.
NAPOLI- INTER 0-0
Pali scossi in tre occasioni, gol sbagliati a porta vuota, paratone dei portieri: insomma, è stato uno di quei match in cui l'assenza del gol non soffoca lo spettacolo. Nel complesso, un pareggio giusto al termine di una bella partita e un punto che può andar bene ad entrambe le squadre: il Napoli riaggancia il quarto posto, sia pure in coabitazione con la Sampdoria, l'Inter continua a veleggiare tranquilla in testa, a +7 sulla Roma.
Di gesta, gli attaccanti nerazzurri nel primo tempo, ne producono poche. Merito di una difesa attenta e del pressing micidiale dei vari Gargano e Pazienza, che tra le linee tolgono il respiro a Sneijder. Succede così che il bomber mancato sia Muntari: un suo sinistro dalla media distanza stampa la palla all'incrocio dei pali. C'è anche spazio per la recriminazione, su tocco di mano in area evidente di Aronica su cross di Maicon, ma nel complesso è un'Inter macchinosa. Il merito è di un Napoli, che gioca mezz'ora straordinaria. Gli uomini di Mazzarri occupano tutti gli spazi, limitano al massimo le proiezioni offensive di Santon e soprattutto di Maicon, e producono azioni in serie, con il trio offensivo che si integra alla perfezione. Julio Cesar è salvato dalla traversa su un interno destro molto preciso di Hamsik, poi in prima persona neutralizza prodigiosamente una girata aerea di Denis. Da segnalare inoltre un paio di battute interessanti di Quagliarella che per poco non trovano il bersaglio. Nella ripresa Mourinho dà spazio a Mariga (fuori il già ammonito Muntari), ma a parte il cambio è un'altra Inter. I nerazzurri riescono a sfruttare meglio gli esterni. Il Napoli sembra stanco, ma reagisce a fiammate. La più bella la offre Quagliarella, il cui destro su sponda di Denis coglie il palo, poi l'argentino fallisce sul più bello non inquadrando la porta vuota. Il finale, a parte una pericolosa battuta dal limite di Hamsik, lascia spazio alla tattica. Mourinho gioca la carta Eto'o, utilizzato molto largo, ma alla fine il possesso di palla dei nerazzurri è segnale di quanto il punto sia gradito.
PARMA-LAZIO 0-2
Parma stabilmente avanti nel primo quarto d'ora. Discreto l'avvio di Ledesma, volto nuovo e forse unica speranza di questa Lazio con Zarate in panchina e il baratro della B a portata di mano. Biancocelesti che si affidano al contropiede. Portieri inoperosi. Biabiany si mangia un gol colossale al 20' con la porta spalancata. Parma sempre in pressione. Lazio slegata, con Rocchi e Floccari spesso abbandonati al proprio destino da una linea di centrocampo poco propositiva per vocazione e scelte tattiche (imbrigliato pure Mauri). Nella ripresa Guidolin mette Paloschi per Bojinov ma Paloschi si fa subito male (entra Lanzafame). Rocchi tira alto da buona posizione. Muslera dice no a Biabiany. Partita in crescita. Salvataggio sulla linea di Paci (con un braccio e forse oltre la linea). Reja inserisce Zarate per Rocchi, il nuovo tecnico, dopo averlo escluso, adesso confida nella velocità dell'argentino. E la Lazio va in gol con Stendardo dopo un errore del portiere Mirante. Espulso Jimenez per proteste, Parma in dieci e stanco dopo il recupero infrasettimanale con l'Inter. Kolarov non concretizza il contropiede del possibile raddoppio. Stremato, il Parma concede spazi spaventosi che Zarate finalmente sfrutta.
MILAN-UDINESE 3-2
Con poco sforzo e dinamica limitata, qualità superbamente incarnate da Ronaldinho, che gioca da fermo, il Milan si trova in vantaggio di due reti (due assist del Dentone per Huntelaar e Pato, tornato in campo e subito in gol), ma soffre ogni volta che l'Udinese si affaccia dalle parti di Dida, specie se il pallone lo gestisce Di Natale. I friulani si rianimano dimezzando lo svantaggio a fine primo tempo (Floro Flores). Rimettono la testa sott'acqua al 3-1 di Huntelaar e quando Di Natale potrebbe riaprire il match in realtà manca troppo poco perché gli ospiti ne possano approfittare.
ROMA-PALERMO 4-1
Roma cinica, spietata, lucida, disposta a soffrire, anzi quasi desiderosa di dimostrarsi capace di sopportare senza scomporsi (anche perché se necessario c'è sempre Julio Sergio) le sfuriate avversarie. Il Palermo ci prova come la Fiorentina domenica scorsa. Ma niente. Alla prima occasione, la porta si spalanca e Brighi segna sfruttando anche una deviazione dell'ex romanista Bovo. Ancora Bovo, con un rinvio che non rinvia niente, offre a Brighi la palla per il più facile degli assist per Baptista. Il divario di personalità, come sottolineato anche a fine partita da Delio Rossi, è imbarazzante. C'è una squadra che, con o senza Totti, sa sempre cosa succede in campo e un'altra che tenta di giocare al buio, fra improvvisazione e disperazione tattica. Ancora Brighi per il 3-1. Accorcia Miccoli su rigore. Chiude Riise dopo l'ennesima meraviglia di Pizarro. Ecco, è Pizarro il senso di questa Roma. Recupera, imposta, tampona, illumina. In una parola: vive la partita con due piedi che ormai sbagliano una volta, massimo due, al mese.
SAMPDORIA-FIORENTINA 2-0
Con o senza Cassano, con Guberti a interpretare la parte che spetterebbe ad Antonio (infortunato), la Sampdoria ritrova l'estro delle prime giornate di campionato e mette il dito della piaga viola. Se i blucerchiati riscoprono il piacere della rapidità sulle fasce, la Fiorentina pare spegnersi sotto le sue stesse colpe, collettive (forse Prandelli prima o poi dovrà rendere conto dell'esagerata considerazione per Montolivo, che non fa mai due partite buone di fila, dell'esagerata pressione su Vargas e dell'esagerata eclissi di Gilardino) e individuali (Mutu). Viola, simbolicamente, puniti da due ex come Semioli e Pazzini. Santana e Gamberini ko. Il Bayern arriva nel momento peggiore.
SERIE A – RISULTATI 24ª GIORNATA
Cagliari - Bari 3-1
Catania - Atalanta 0-0
Chievo - Siena 0-1
Juventus - Genoa 3-2
Livorno - Bologna 0-1
Milan - Udinese 3-2
Napoli - Inter 0-0
Parma - Lazio 0-2
Roma - Palermo 4-1
Sampdoria - Fiorentina 2-0
CLASSIFICA SERIE A
Inter 54
Roma 47
Milan * 45
Napoli 39
Sampdoria 39
Juventus 38
Palermo 37
Cagliari * 35
Genoa 35
Bari 32
Fiorentina * 31
Parma 30
Chievo 29
Bologna 28
Lazio 25
Catania 24
Udinese * 24
Livorno 23
Atalanta 21
Siena 16
* Una partita in meno
CLASSIFICA MARCATORI SERIE A
Di Natale Antonio (Udinese) 17 Reti
Milito Diego (Inter) 14 Reti
Pazzini Giancarlo (Sampdoria) 12 Reti
Barreto Paulo Vitor (Bari) 11 Reti
Matri Alessandro (Cagliari) 10 Reti
Totti Francesco (Roma) 10 Reti
Di Vaio Marco (Bologna) 09 Reti
Gilardino Alberto (Fiorentina) 09 Reti
Maccarone Massimo (Siena) 09 Reti
Ronaldinho Gaucho (Milan) 09 Reti
Cavani Edinson (Palermo) 08 Reti
Eto'o Samuel Fils (Inter) 08 Reti
Hamsik Marek (Napoli) 08 Reti
Pato Alexandre (Milan) 08 Reti
SERIE B – RISULTATI 25ª GIORNATA
Albinoleffe - Torino 0-1
Ascoli - Vicenza 1-1
Brescia - Piacenza 1-0
Cesena - Crotone 0-2
Empoli - Ancona 3-0
Grosseto - Cittadella 3-0
Lecce - Modena 0-0
Padova - Frosinone 0-0
Reggina - Mantova 3-1
Salernitana - Triestina x-x
Sassuolo - Gallipoli 1-2
CLASSIFICA SERIE B
Lecce 46
Sassuolo 45
Ancona 40
Cesena 40
Grosseto 40
Brescia 39
Empoli 37
Modena 36
Frosinone 35
Torino 35
Ascoli 33
Gallipoli 33
Albinoleffe 32
Vicenza 32
Crotone 31
Cittadella 30
Reggina 29
Padova 27
Piacenza 27
Triestina 27
Mantova 26
Salernitana 15
CAGLIARI-BARI 3-1
Cagliari in vantaggio al 12' con Conti, di testa, dopo un capolavoro di Matri che si destreggia in area fra cinque baresi. La reazione del Bari è blanda, non da Bari, cui forse manca fin troppo il mobilissimo Barreto. Raddoppia Nené su punizione deviata. Il Bari rientrerebbe anche in partita a inizio ripresa con un bel sinistro di Salvatore Masiello, ma dopo pochi secondi il Cagliari ristabilisce il doppio vantaggio con un gol in compartecipazione fra Cossu e il barese Gazzi.
CATANIA-ATALANTA 0-0
Pioggia biblica con conseguente pantano che quasi obbliga Trefoloni a rinviare la partita. Poi smette e si comincia. All'8 Garics riesce misteriosamente a non centrare la porta da due metri. Amoruso prende il palo cinque minuti dopo. Il Catania vorrebbe giocare palla a terra ma l'acqua glielo impedisce. Siciliani rattrappiti, bergamaschi più convinti di sé. Grossi problemi sulle fasce per gli uomini di Mihajlovic. A sinistra Valdez sembra il clone di Messi e a destra Garics ricorda Dani Alves. Incide poco Maxi Lopez. Morimoto manda alto il pallone del vantaggio all'inizio del secondo tempo. Andujar, piazzato male, è costretto a un recupero spettacolare per impedire a Doni di segnare di testa. Espulso Bellini. Finisce in rissa da saloon dopo un fallo su Doni al limite dell'area.
CHIEVO-SIENA 0-1
Il Chievo domina, il Siena guarda. Ma i veneti non pungono mai. Anzi Yepes, a cinque minuti dal riposo, devia verso la propria porta un pallone che sarebbe entrato per l'autogol se non avesse incontrato il palo. Secondo tempo sulla falsariga del primo, anche se il Siena sale di qualche metro a metà campo. E la prova di una mutata situazione tattica arriva al 29' quando Reginaldo gira di destro in rete facendo assaporare a Malesani una dolce vendetta davanti al suo ex pubblico.
JUVENTUS-GENOA 3-2
Zaccheroni porta a casa i suoi primi tre punti da quanto è subentrato a Ferrara sull panchina della Juventus. Ma non mancheranno le discussioni per la vittoria dell'undici bianconero, per il rigore , decisivo, assegnato a Del Piero, che ha fissato il risultato sul 3-2 contro il Genoa. Stadio mezzo vuoto. Segno che non basta il nome Zaccheroni per riscaldare i cuori bianconeri. Ci vogliono i fatti. Fatti che la Juve fa fatica a produrre mentre già a 9' il Genoa colpisce un palo in controbalzo con Marco Rossi. Il genoano ne fa un caso personale e dopo sei minuti si prende la rivincita sul palo e su Buffon dopo una splendida verticalizzazione di Zapater che mette Acquafresca in condizione di servire un ottimo assist al suo capitano. Il pubblico di casa, già in partenza non particolarmente euforico, ammutolisce per svariati minuti. Poi, dopo l'esplosione di quattro o cinque petardi, iniziano i cori di protesta. Zaccheroni pretende che Candreva faccia il De Rossi e non è cosa. La Juve attacca con foga. Tutte azioni confuse, figlie di un evidente disagio psicologico e tattico. Pari di Amauri, che non segnava dal 28 ottobre: gran colpo di testa su una pessima, ma davvero pessima uscita di Amelia. Ripresa: Genoa vicino al raddoppio con Papastathopoulos, la Juve con Diego. Tanta voglia e pochissima qualità in campo, specie sulla sponda bianconera. Poi, dal nulla, un'azione da manuale, Del Piero-Diego-Del Piero, e Juventus avanti 2-1. Per un minuto solo: ancora Rossi, su un grave errore di Buffon, pareggia. Per il Genoa in campo anche il 17enne italo-egiziano El Shaarawi. Del Piero inciampa fuori area sulle gambe di Papastathopoulos e l'arbitro Mazzoleni fischia un rigore: 3-2. Il Genoa esce sconfitto dalla sfida dell'Olimpico contro la Juventus, ma come spesso accade, non demerita sul piano del gioco. «Non è che i complimenti ci soddisfino», ha spiegato nel dopo gara il tecnico Gian Piero Gasperini, «oggi rimane il rammarico per non avere fatto risultato che per noi valeva molto, non solo per la classifica. A volte ci si chiede perchè perdiamo in trasferta, oggi abbiamo avuto la dimostrazione che anche fuori casa giochiamo bene, ma ci sono parecchie situazioni sfortunate per noi. Abbiamo tenuto bene il campo. Siamo andati in vantaggio, nel primo tempo abbiamo concesso poco. Sono convinto che meritassimo un risultato diverso». Gasperini esprime grande rammarico per l'episodio del rigore: «Dal campo si vede benissimo che il contatto era fuori area, e forse non era neanche fallo. Fa molta rabbia». Un appunto anche a Del Piero: «Da parte sua mi sembra una furbata, nell'azione rallenta la corsa. A Torino si può anche perdere, ma non oggi per come è stata la partita. Dispiace avere perso in questo modo». «Il fallo è stato netto, non ho fatto nessuna furbata» ha replicato Del Piero. «In campo non ci sono state proteste, l'ambiente era sereno. Si può parlare di tutto alla moviola, mi dispiace che ci si riduca a questo».
LIVORNO-BOLOGNA 0-1
Bologna meglio del Livorno da subito. Ma Viviano è miracoloso su tiro di Knezevic. Di Vaio dà fastidio a tutta la difesa toscana e al 21' si ritrova solo davanti a Rubinho: impossibile non segnare l'1-0. Il Bologna perde i pezzi: dopo Modesto esce per infortunio anche Di Vaio. Al 12' della ripresa viene espulso Cosmi. Il Livorno non riesce, senza Lucarelli, a trovare il colpo del pari. Solo assalti sterili e male soprattutto sulle palle inattive. E si ritrova in zona B.
NAPOLI- INTER 0-0
Pali scossi in tre occasioni, gol sbagliati a porta vuota, paratone dei portieri: insomma, è stato uno di quei match in cui l'assenza del gol non soffoca lo spettacolo. Nel complesso, un pareggio giusto al termine di una bella partita e un punto che può andar bene ad entrambe le squadre: il Napoli riaggancia il quarto posto, sia pure in coabitazione con la Sampdoria, l'Inter continua a veleggiare tranquilla in testa, a +7 sulla Roma.
Di gesta, gli attaccanti nerazzurri nel primo tempo, ne producono poche. Merito di una difesa attenta e del pressing micidiale dei vari Gargano e Pazienza, che tra le linee tolgono il respiro a Sneijder. Succede così che il bomber mancato sia Muntari: un suo sinistro dalla media distanza stampa la palla all'incrocio dei pali. C'è anche spazio per la recriminazione, su tocco di mano in area evidente di Aronica su cross di Maicon, ma nel complesso è un'Inter macchinosa. Il merito è di un Napoli, che gioca mezz'ora straordinaria. Gli uomini di Mazzarri occupano tutti gli spazi, limitano al massimo le proiezioni offensive di Santon e soprattutto di Maicon, e producono azioni in serie, con il trio offensivo che si integra alla perfezione. Julio Cesar è salvato dalla traversa su un interno destro molto preciso di Hamsik, poi in prima persona neutralizza prodigiosamente una girata aerea di Denis. Da segnalare inoltre un paio di battute interessanti di Quagliarella che per poco non trovano il bersaglio. Nella ripresa Mourinho dà spazio a Mariga (fuori il già ammonito Muntari), ma a parte il cambio è un'altra Inter. I nerazzurri riescono a sfruttare meglio gli esterni. Il Napoli sembra stanco, ma reagisce a fiammate. La più bella la offre Quagliarella, il cui destro su sponda di Denis coglie il palo, poi l'argentino fallisce sul più bello non inquadrando la porta vuota. Il finale, a parte una pericolosa battuta dal limite di Hamsik, lascia spazio alla tattica. Mourinho gioca la carta Eto'o, utilizzato molto largo, ma alla fine il possesso di palla dei nerazzurri è segnale di quanto il punto sia gradito.
PARMA-LAZIO 0-2
Parma stabilmente avanti nel primo quarto d'ora. Discreto l'avvio di Ledesma, volto nuovo e forse unica speranza di questa Lazio con Zarate in panchina e il baratro della B a portata di mano. Biancocelesti che si affidano al contropiede. Portieri inoperosi. Biabiany si mangia un gol colossale al 20' con la porta spalancata. Parma sempre in pressione. Lazio slegata, con Rocchi e Floccari spesso abbandonati al proprio destino da una linea di centrocampo poco propositiva per vocazione e scelte tattiche (imbrigliato pure Mauri). Nella ripresa Guidolin mette Paloschi per Bojinov ma Paloschi si fa subito male (entra Lanzafame). Rocchi tira alto da buona posizione. Muslera dice no a Biabiany. Partita in crescita. Salvataggio sulla linea di Paci (con un braccio e forse oltre la linea). Reja inserisce Zarate per Rocchi, il nuovo tecnico, dopo averlo escluso, adesso confida nella velocità dell'argentino. E la Lazio va in gol con Stendardo dopo un errore del portiere Mirante. Espulso Jimenez per proteste, Parma in dieci e stanco dopo il recupero infrasettimanale con l'Inter. Kolarov non concretizza il contropiede del possibile raddoppio. Stremato, il Parma concede spazi spaventosi che Zarate finalmente sfrutta.
MILAN-UDINESE 3-2
Con poco sforzo e dinamica limitata, qualità superbamente incarnate da Ronaldinho, che gioca da fermo, il Milan si trova in vantaggio di due reti (due assist del Dentone per Huntelaar e Pato, tornato in campo e subito in gol), ma soffre ogni volta che l'Udinese si affaccia dalle parti di Dida, specie se il pallone lo gestisce Di Natale. I friulani si rianimano dimezzando lo svantaggio a fine primo tempo (Floro Flores). Rimettono la testa sott'acqua al 3-1 di Huntelaar e quando Di Natale potrebbe riaprire il match in realtà manca troppo poco perché gli ospiti ne possano approfittare.
ROMA-PALERMO 4-1
Roma cinica, spietata, lucida, disposta a soffrire, anzi quasi desiderosa di dimostrarsi capace di sopportare senza scomporsi (anche perché se necessario c'è sempre Julio Sergio) le sfuriate avversarie. Il Palermo ci prova come la Fiorentina domenica scorsa. Ma niente. Alla prima occasione, la porta si spalanca e Brighi segna sfruttando anche una deviazione dell'ex romanista Bovo. Ancora Bovo, con un rinvio che non rinvia niente, offre a Brighi la palla per il più facile degli assist per Baptista. Il divario di personalità, come sottolineato anche a fine partita da Delio Rossi, è imbarazzante. C'è una squadra che, con o senza Totti, sa sempre cosa succede in campo e un'altra che tenta di giocare al buio, fra improvvisazione e disperazione tattica. Ancora Brighi per il 3-1. Accorcia Miccoli su rigore. Chiude Riise dopo l'ennesima meraviglia di Pizarro. Ecco, è Pizarro il senso di questa Roma. Recupera, imposta, tampona, illumina. In una parola: vive la partita con due piedi che ormai sbagliano una volta, massimo due, al mese.
SAMPDORIA-FIORENTINA 2-0
Con o senza Cassano, con Guberti a interpretare la parte che spetterebbe ad Antonio (infortunato), la Sampdoria ritrova l'estro delle prime giornate di campionato e mette il dito della piaga viola. Se i blucerchiati riscoprono il piacere della rapidità sulle fasce, la Fiorentina pare spegnersi sotto le sue stesse colpe, collettive (forse Prandelli prima o poi dovrà rendere conto dell'esagerata considerazione per Montolivo, che non fa mai due partite buone di fila, dell'esagerata pressione su Vargas e dell'esagerata eclissi di Gilardino) e individuali (Mutu). Viola, simbolicamente, puniti da due ex come Semioli e Pazzini. Santana e Gamberini ko. Il Bayern arriva nel momento peggiore.
SERIE A – RISULTATI 24ª GIORNATA
Cagliari - Bari 3-1
Catania - Atalanta 0-0
Chievo - Siena 0-1
Juventus - Genoa 3-2
Livorno - Bologna 0-1
Milan - Udinese 3-2
Napoli - Inter 0-0
Parma - Lazio 0-2
Roma - Palermo 4-1
Sampdoria - Fiorentina 2-0
CLASSIFICA SERIE A
Inter 54
Roma 47
Milan * 45
Napoli 39
Sampdoria 39
Juventus 38
Palermo 37
Cagliari * 35
Genoa 35
Bari 32
Fiorentina * 31
Parma 30
Chievo 29
Bologna 28
Lazio 25
Catania 24
Udinese * 24
Livorno 23
Atalanta 21
Siena 16
* Una partita in meno
CLASSIFICA MARCATORI SERIE A
Di Natale Antonio (Udinese) 17 Reti
Milito Diego (Inter) 14 Reti
Pazzini Giancarlo (Sampdoria) 12 Reti
Barreto Paulo Vitor (Bari) 11 Reti
Matri Alessandro (Cagliari) 10 Reti
Totti Francesco (Roma) 10 Reti
Di Vaio Marco (Bologna) 09 Reti
Gilardino Alberto (Fiorentina) 09 Reti
Maccarone Massimo (Siena) 09 Reti
Ronaldinho Gaucho (Milan) 09 Reti
Cavani Edinson (Palermo) 08 Reti
Eto'o Samuel Fils (Inter) 08 Reti
Hamsik Marek (Napoli) 08 Reti
Pato Alexandre (Milan) 08 Reti
SERIE B – RISULTATI 25ª GIORNATA
Albinoleffe - Torino 0-1
Ascoli - Vicenza 1-1
Brescia - Piacenza 1-0
Cesena - Crotone 0-2
Empoli - Ancona 3-0
Grosseto - Cittadella 3-0
Lecce - Modena 0-0
Padova - Frosinone 0-0
Reggina - Mantova 3-1
Salernitana - Triestina x-x
Sassuolo - Gallipoli 1-2
CLASSIFICA SERIE B
Lecce 46
Sassuolo 45
Ancona 40
Cesena 40
Grosseto 40
Brescia 39
Empoli 37
Modena 36
Frosinone 35
Torino 35
Ascoli 33
Gallipoli 33
Albinoleffe 32
Vicenza 32
Crotone 31
Cittadella 30
Reggina 29
Padova 27
Piacenza 27
Triestina 27
Mantova 26
Salernitana 15
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