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venerdì 1 gennaio 2010

Benedetto XVI: "La Pace comincia dal rispetto"

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"La pace incomincia da uno sguardo rispettoso, che riconosce nel volto dell'altro una persona, qualunque sia il colore della pelle, la sua nazionalita, la sua lingua, la sua religione": lo ha detto Papa Benedetto XVI nell'omelia della messa che celebra questa mattina a san Pietro la solennità di Maria Madre di Dio e la 43/ma Giornata mondiale della pace. Un rispetto che, secondo il pontefice, deve nascere da una riflessione sul "volto di Dio e dell'uomo", "via privilegiata che conduce alla pace".
Benedetto XVI ha voluto sottolineare più volte, nella sua omelia, lo stretto nesso che lega la fede in Dio al rispetto per l'altro, specie se segnato dalla durezza della vita, e per l'ambiente. "Solo se abbiamo Dio nel cuore - ha insistito Benedetto XVI - siamo in grado di cogliere nel volto dell'altro un fratello in umanità, non un mezzo ma un fine, non un rivale o un nemico, ma un altro me stesso, una sfaccettatura dell'infinito mistero dell'essere umano". "La nostra percezione di Dio, e in particolare dei nostri simili - ha aggiunto - dipende essenzialmente dalla presenza in noi dello spirito di Dio". E' il "Volto di Dio'' - dice il Papa - che può rendere sensibile un cuore vuoto e svelare anche il volto degli uomini, benchè a volte proprio il volto umano - ha osservato - segnato dalla durezza della vita e dal male, possa risultare difficile da apprezzare e da accogliere come Epifania di Dio". "Per riconoscerci e rispettarci quali realmente siamo, cioè fratelli, insomma, abbiamo bisogno di riferirci al volto di un Padre comune, che tutti ci ama, malgrado i nostri limiti e i nostri errori".
Il Pontefice ha quindi esortato a seguire l'esempio dei bambini di oggi, sempre più spesso a contatto con coetanei di altre nazionalità e che suscitano in noi la tenerezza e la gioia per un'innocenza e una fratellanza che ci appaiono evidenti: malgrado le loro differenze, piangono e ridono nello stesso modo, hanno gli stessi bisogni, comunicano spontaneamente, giocano insieme. E' grande perciò - ha concluso il Pontefice - la responsabilità di quanti, con false giustificazioni della guerra e della violenza attentano ai loro sorrisi e avvelenano i loro cuori.
APPELLO A GRUPPI ARMATI, FERMATE OGNI VIOLENZA
Benedetto XVI, nel primo giorno dell'anno, si è rivolto a quanti fanno parte di gruppi armati di qualunque tipo, chiedendo loro di abbandonare la via della violenza. Invocando rispetto per le persone, "nostri fratelli e sorelle" e per la vita umana il Papa ha rivolto un appello alle coscienze di quanti fanno parte di gruppi armati. L'appello è stato interrotto da un lungo applauso. "A tutti e ciascuno - ha implorato Benedetto XVI all'Angelus del primo dell'anno in Piazza San Pietro - dico, fermatevi, riflettete e abbandonate la via della violenza! Sul momento questo passo potrà sembrarvi impossibile ma, se avrete il coraggio di compierlo, Dio vi aiuterà, e sentirete tornare nei vostri cuori la gioia della pace, che forse da tempo avete dimenticata".
Il Pontefice ha poi affidato l'appello alla "intercessione della Santissima Madre di Dio" che, con Giuseppe, chiamò Cristo Gesù, che significa "Dio salva", "benedizione per ogni uomo e per tutti i popoli" e "pace per il mondo".
AUGURIO SPECIALE AL PRESIDENTE NAPOLITANO
Uno speciale augurio è stato rivolto dal Papa, dopo l'Angelus del primo dell'anno a Piazza San Pietro, al Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano. "A lui, alle altre autorità dello Stato e all'intero popolo italiano - ha aggiunto Benedetto XVI - formulo ogni miglior auspicio per l'anno appena iniziato". Il Pontefice ha poi ringraziato tutti con affetto per i numerosi messaggi augurali giunti in questi giorni, e soprattutto per il dono della preghiera.
DEPONIAMO TUTTE LE ARMI PER UN MONDO PIU' DEGNO
Un invito a convertirci a progetti di pace, deporre le armi di ogni tipo e impegnarci tutti insieme a costruire un mondo più degno dell'uomo è giunto questa mattina da Papa Benedetto XVI durante la messa del primo dell'anno, che coincide con la Giornata mondiale della pace e con la solennità di Maria madre di Dio. Ricordando in primo luogo le sofferenze dei tanti bambini toccati dalla guerra in tante parti del mondo, il Papa ha detto che i volti dei piccoli innocenti sono un appello silenzioso alla nostra responsabilità. Alla messa hanno partecipato, fra gli altri, gli ambasciatori di tutti i Paesi rappresentati presso la Santa Sede.
E' DEGRADO DELL'UOMO A DISTRUGGERE L'AMBIENTE
"Se l'uomo si degrada, si degrada l'ambiente in cui vive": lo ha affermato Papa Benedetto XVI riferendosi, nell'omelia della messa celebrata a San Pietro, alla 43/ma Giornata mondiale della pace, dedicata quest'anno al tema "Se vuoi coltivare la pace custodisci il creato". "C'e' un nesso strettissimo tra il rispetto dell'uomo e la salvaguardia del creato". "Se la cultura tende verso un nichilismo, se non teorico, pratico la natura non potrà non pagarne le conseguenze".
NAPOLITANO AL PAPA, CONDIVIDO APPROCCIO ETICO SU CLIMA
Giorgio Napolitano condivide l'appello di Benedetto XVI a un approccio etico sulle questioni del clima e dello sviluppo economico. Il Presidente della Repubblica lo afferma nel messaggio inviato al Pontefice in occasione della Giornata mondiale della pace. "Il suo costante appello alla dimensione etica delle decisioni umane, già posto con forza nell'Enciclica 'Caritas in Veritate', ci esorta - scrive il Presidente della Repubblica - ad un approccio morale, che non posso che condividere, verso le questioni che riguardano l'ambiente e lo sviluppo, affinchè prevalgano atteggiamenti lungimiranti, ma soprattutto responsabili, nell'interesse delle generazioni future".
E' di allarmante attualità, scrive Giorgio Napolitano a Benedetto XVI, il legame fra la difesa della pace e il rispetto dell'ecosistema. Il Presidente della Repubblica lo afferma nel messaggio inviato al Pontefice in occasione della Giornata mondiale della pace, riprendendo il richiamo del Papa a tenerne conto.
EDUCARE FIN DA PICCOLI A RISPETTO PROSSIMO E AMBIENTE
Benedetto XVI ha affermato che: "E' importante essere educati fin da piccoli al rispetto dell'altro, anche quando è differente da noi, e ad una responsabilità ecologica, basata sul rispetto dell'uomo e dei suoi diritti e doveri fondamentali". "Ormai è sempre più comune l'esperienza di classi scolastiche composte da bambini di varie nazionalità ma anche quando ciò non avviene, i loro volti sono una profezia dell'umanità che siamo chiamati a formare: una famiglia di famiglie e di popoli". E' necessario, poi, secondo il Papa, investire nell'educazione, proponendosi come obiettivo, oltre alla necessaria trasmissione di nozioni tecnico-scientifiche, una più ampia e approfondita responsabilità ecologica. "Solo così l'impegno per l'ambiente può diventare veramente educazione alla pace e costruzione della pace". (Ansa)

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