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CRAXI Nell'ormai lontano 1998 scrissi sul SECOLO D’ITALIA una "lettera aperta" a Bettino Craxi, che fu poi anche pubblicata sulla prima pagina dell'AVANTI, in cui mi chiedevo se fosse giusto l'atteggiamento di uno Stato che aveva tenuto due pesi e due misure nelle ormai antiche vicende di "Mani pulite". Alcuni giorni dopo Craxi mi ringraziò personalmente da Hammamet.
La ricordo oggi a dieci anni dalla morte del leader socialista che sicuramente ha avuto gravi colpe, ma anche intuizioni e prese di posizione da grande premier, molto più autorevole di altri presidenti venuti prima e dopo di lui. Ricordiamoci che Craxi fu il primo ad esprimere rispetto verso alcune tesi di una destra allora discriminata per motivi preconcetti e che seppe sempre anteporre l'interesse e la dignità nazionale nei confronti di tutti, compresi gli USA che dominavano il mondo. Scrissi allora e ribadisco oggi come quelle inchieste giudiziarie furono portate avanti spesso a senso unico, distruggendo l'allora PSI, impallinando pesantemente la DC che si frantumò, ma tenendo clamorosamente indenni i comunisti del PCI che furono apertamente protetti nelle indagini.
Ferme le responsabilità morali di Craxi per essere stato attore importante in un sistema di molti corrotti e corruttori emerge negli anni la sua ben diversa levatura rispetto ad alcuni suoi accusatori come quell' Antonio Di Pietro che - trasferitosi ora in politica a tempo pieno - giornalmente ci dimostra la sua pochezza culturale e politica, ma soprattutto il preconcetto demagogico di chi con le urla cerca solo di mascherare la nullità delle sue idee. La "Prima Repubblica" aveva tante pecche e tanti limiti, ma certo ci sarebbe allora stato poco spazio per gente come lui.
IL CASO MANNINO
Dopo 16 anni di processi è stato definitivamente assolto Calogero Mannino, già ministro e leader della DC siciliana. Una lunga vicenda giudiziaria su cui anche la Cassazione ha dato il suo verdetto: Mannino è innocente, combattè la mafia e non ne era strumento. Ma - a questo punto - chi restituirà a Mannino tanti anni di vita, chi pagherà i danni per inchieste evidentemente discutibili, e perchè quegli inquisitori hanno continuato a fare carriera? Bisogna pur rispondere a queste domande, perchè un pubblico ministero può sbagliare o semplicemente non riuscire a raggiungere o dimostrare prove sufficienti per una condanna e questo fa parte dell'ordine delle cose, ma quando per 16 anni si sostengono tesi e teoremi "politici" che poi si infrangono con l'assoluzione con formula piena dell'imputato passo dopo passo in ogni e successivo grado di giudizio è legittimo porsi delle domande e soprattutto a porsele dovrebbe essere il CSM, sempre pronto a difendere i magistrati e senza mai prendere in considerazione l'ipotesi che ci possano essere anche processi imbastititi su pressioni e preconcetti politici, come invece a volte appare evidente.
PROCESSO BREVE
La necessità di dare tempi ragionevoli ai processi è sacrosanta, ma in un sistema giudiziario che funzioni. Se il sistema non funziona perché mancano i cancellieri (come a Verbania) o c’è la possibilità di infiniti rinvii, dove vanno a finire i diritti delle parti lese con giubilo di troppi colpevoli prescritti? Non è serio che i Magistrati protestino prima ancora che sia definito un testo di legge, ma va tenuto conto che una norma giusta se si inserisce in un sistema ingiusto (e soprattutto bloccato) può creare ingiustizie. Ecco perché il PDL non deve varare una legge solo per salvare Berlusconi (com’è il messaggio che passa a sinistra) ma votando una buona legge che rispetti i diritti di tutti e si inserisca in una vera riforma del decrepito sistema giudiziario italiano. Servono però finanziamenti ed operatori in numero adeguato, almeno in alcune parti d’Italia, con assunzioni anche a livello locale per scoraggiare i poi subito richiesti trasferimenti al sud!.
STUDI DI SETTORE: RIFORMA E TRASPARENZA
Ho chiesto ufficialmente al Ministro Tremonti di variare i coefficienti di calcolo per gli studi di settore per le imprese del VCO e di altre province italiane. Da un esame comparativo è evidente infatti come quelle del settentrione appaiano molto più “incongrue” rispetto ad altre parti d’Italia, anche perché alla base del computo ci sono coefficienti provinciali ben diversi. Inoltre se si va più a fondo si scopre anche che un’area come il VCO è equiparata a Milano e Varese come indice di sviluppo economico e questo è del tutto assurdo vista la situazione generale, purtroppo ben diversa. Se chi investe nel VCO si ritrova anche a pagare più imposte ben pochi verranno a localizzarsi da noi e quindi dobbiamo insistere perché si tenga conto della specifica situazione produttiva delle singole province, anche e soprattutto diversificandole per settore perché in un territorio ci sono attività che vanno bene ed altre categorie prossime al fallimento: usare lo stesso coefficiente è assurdo. Ecco un tema sul quale politici, sindacati e imprenditori devono ritrovarsi, discutere e insieme fare le giuste pressioni perché si determini un cambiamento che favorisca controlli puntuali antievasione ma anche lo sviluppo degli investimenti.
POPOLO KAREN, CASAPOUND E I FARISEI DI SEMPRE
Ho meditato bene prima di concedere il patrocinio del Comune di Verbania per una specifica iniziativa di Casapound per far finalmente conoscere le sofferenze del popolo Karen davanti alle quali Rifondazione Comunista (che mi ha attaccato pesantemente dandomi ovviamente del fascista) dovrebbe solo inchinarsi se credesse veramente nella libertà e nella autodeterminazione dei popoli. Proprio la "Casa della Resistenza" sarebbe forse stato il luogo più adatto per un approfondimento su questo tema e per ricordare le sofferenze di questo fiero popolo asiatico che da decenni è martoriato dalle dittature e dalle violenze dei regimi totalitari e comunisti. Non mi interessano le "firme" di una iniziativa se questa è giusta, e la libertà dei Karen è una causa giusta quindi non mi interessano i farisei che tuttora dividono il mondo in "buoni e cattivi" (dove le violenze comuniste cattive non sono mai...) senza ricordarsi che la libertà è un bene che deve essere sempre riaffermato per tutti, nella pluralità e diversità delle idee e delle opinioni.
RICORDANDO LE FOIBE E NORMA COSSETTO
Sabato 13 febbraio il parco di Villa Maioni a Verbania verrà dedicato al Ricordo degli italiani infoibati della Venezia Giulia, agli esuli dell’Istria e della Dalmazia ed in particolare a Norma Cossetto – medaglia d’oro al valor civile, uccisa in modo atroce nell’ottobre 1943 dai partigiani comunisti di Tito – nel corso delle celebrazioni della VI “Giornata del Ricordo”. Con il sottosegretario Roberto Menia sarà presente Licia Cossetto, sorella di Norma, e mi auguro tanti lettori de "Il Punto".
UN SALUTO E BUONA SETTIMANA A TUTTI! MARCO ZACCHERA
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