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ULTRASUONI - Il sistema è quello degli ultrasuoni che bombardano i calcoli renali. Le onde stimolano l’afflusso di sangue all’organo genitale, in modo innocuo, attivando il fattore di crescita endoteliale: «Non abbiamo fatto altro che ripetere una forma lieve di litotripsia - dicono gli andrologi -, la terapia per i calcoli messa a punto vent’anni fa. Ce n’eravamo accorti già con gli animali: con le onde, è possibile stimolare la creazione di nuovi vasi sanguigni, che vanno ad aggiungersi a quelli esistenti, ma "in crisi". Bersagliamo cinque aree specifiche dei genitali e i risultati, con nostra sorpresa, sono stati davvero buoni». Su venti volontari, età media 56 anni e da almeno tre con disfunzioni erettili, sei sedute per tre settimane, in quindici casi ci sono stati notevoli miglioramenti. Lo studio è serio, supervisionato dall’International Society of Sexual Medicine, e i ricercatori sono i primi a mettere qualche stop: la terapia si applica solo a chi ha scarso flusso di sangue al pene (comunque l’80 per cento degli impotenti), non a chi ha problemi muscolari o nervosi, e in ogni caso bisogna attendere altri test per evitare che qualcuno abbia subito l’effetto placebo, una semplice suggestione.
OTTIMISMO - Fatte queste tare, l’ottimismo regna: «Ci sono buone speranze per ridurre il ricorso a farmaci come il Cialis o il Viagra, che peraltro risolvono il problema solo per qualche ora, lasciando inalterato lo stato patologico». Alla Pfizer, la multinazionale che in questi anni ha incassato miliardi grazie al Viagra, un estratto della ricerca è già arrivato. E letto con qualche preoccupazione: chi ha provato gli ultrasuoni, è passato felice a salutare i ricercatori nei laboratori del centro di Haifa. «La loro vita sessuale è tornata quasi normale - dicono i medici -. Senza effetti collaterali indesiderati. E perdipiù, spendendo molto meno». (Francesco Battistini - corriere.it)
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